Di forza, di cattiveria. Aiutato anche da Handanovic, sì. Ma nel gol di Diego Farias contro l’Inter c’è forse un po’ tutta la voglia del brasiliano nel continuare a tenere lontano lo spettro della zona retrocessione. Per lo Spezia ovviamente, ma anche un po’ per se stesso. Perchè anche basta.
Due anni fa, Empoli. Gol, prestazioni, ma arrivò la retrocessione in Serie B. Lo scorso anno a Lecce ancora peggio, con quei maledetti infortuni muscolari che lo hanno tenuto fuori nei momenti clou della rincorsa – mancata – alla salvezza. E quindi anche basta. Una voglia di rivalsa che, chissà, gli avrà letto negli occhi Mauro Meluso che se lo è voluto portare con sé nella nuova avventura a La Spezia. Chiedendo quello che ha sempre fatto in carriera: gol e assist. Insieme a quell’esperienza fondamentale in un gruppo giovanissimo come quello di Italiano. Farias in più ci ha messo quella continuità di rendimento un po’ persa l’ultima stagione.
Ma è con la maglia del Cagliari che ha vissuto il più grande what-if della sua carriera. Facciamo tre passi indietro. Gennaio del 2018, ultimi giorni di mercato. Il Napoli è primo in classifica e mai come quest’anno sta incrinando le certezze della Juventus di Allegri. De Laurentiis in quella sessione di calciomercato tenta l’accelerata: regalare Matteo Politano a Sarri. Un’operazione economicamente importante che vede coinvolte tre squadre: Napoli, Sassuolo e Cagliari. E qui entra in gioco Diego Farias, nel classico domino di mercato: con Politano a Napoli e Ounas girato in prestito, il Sassuolo trova nel brasiliano il sostituto ideale.
Era tutto fatto. Anzi di più. 31 gennaio 2018, ora di pranzo. Sassuolo e Napoli sono d’accordo su tutto. Giuntoli, Carnevali e gli agenti dei calciatori tutti insieme nella stessa stanza. Contratti firmati, bisogna solo depositarli. Da quel momento inizia un grande buco nero. Il tempo passa, ma in Lega non arriva nemmeno un foglio tra lo stupore di tutti gli attori coinvolti. Ore 23.00, suona il gong di chiusura del calciomercato. I contratti non ci sono, l’operazione salta. Iniziano le telefonate di spiegazione, tra versioni ufficiali e ricostruzioni.
Accuse da una parte e dall’altra tra ritardi e mancanza di collaborazione, con il Sassuolo ago della bilancia della doppia operazione mancata. Da una parte i 30 milioni più Ounas per Politano, dall’altra gli 8 milioni più 2 di bonus per Farias del Cagliari. Chi era presente ancora non si capacita di come un’operazione, tardiva, ma controfirmata da tutti, non si chiuse. Alla fine il Napoli non fece mercato, lasciando all’ironia di Sarri la spiegazione dei mancati rinforzi: “Giuntoli è un fuoriclasse assoluto nel suo lavoro, ha fatto una scelta di generosità miei confronti e della società, non ha voluto prendere giocatori tanto per prenderli”. Il buco nero di quella sera resta, così come i contratti firmati ma mai depositati.
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