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Farioli, l’allievo filosofo di De Zerbi che ha battuto il Paris Saint Germain

In qualche modo le idee chiare le devi avere, se a 34 anni batti il Paris Saint Germain alla quinta giornata di campionato. Francesco Farioli, toscano classe ’89, da giugno è diventato l’allenatore del Nizza, dopo una lunga gavetta in Turchia.

Nell’estate del 2021 sarebbe potuto andare allo Spezia, che aveva rinnovato il contratto ad Italiano ma, si è visto costretto a riprogrammare la stagione quando la Fiorentina ha salutato Gattuso. Da quel momento, i viola hanno puntato forte su Italiano, sbloccando la trattativa per il suo arrivo solo nelle ultime ore.


Spezia, Farioli bloccato da un ostacolo

La dirigenza dello Spezia voleva stupire nuovamente nella scelta dell’allenatore: ha incontrato Francesco Farioli, ma la trattativa è stata bloccata da un ostacolo. L’allenatore toscano stava infatti completando il corso che gli permetterà di ottenere il diploma UEFA A come allenatore. Tale certificato però non basta per allenare immediatamente in Serie A. Per farlo, è necessaria almeno l’iscrizione al Master di Coverciano con una delega per allenare. 

Da preparatore dei portieri in Serie D ad allenatore di Serie A in 10 anni?

Al di là della questione burocatica, perchè lo Spezia ha voluto puntare su un allenatore di soli 32 anni, seppur con già una una lunga esperienza internazionale alle spalle?

Farioli è un ex portiere che ha lavorato in diverse squadre toscane fra Serie D e Lega Pro, dalla Fortis Juventus alla Lucchese, prima di cogliere l’occasione della vita e volare in Qatar, per formarsi definitivamente fra l’Aspire Academy e le nazionali giovanili del Paese. 

Stupito dalla qualità del suo lavoro, De Zerbi decide di dargli una possibilità: prima come preparatore dei portieri a Benevento (è lui ad abbracciare Brignoli dopo lo storico gol al Milan) e poi come assistente al Sassuolo.  


Qatar, Benevento, Sassuolo, Turchia…le tappe insolite di un visionario

Nel 2020 poi il grande salto. Dalla Turchia lo chiama l’Alanyaspor per farne il proprio vice allenatore. Il suo lavoro non passa inosservato: la squadra resta 14 settimane consecutive in vetta alla classifica e gioca un bel calcio, con il portiere sempre coinvolto nelle trame di gioco.  

Addirittura il Barcellona lo chiama per presentare la sua idea di calcio al Coach Development Program del club. La crescita è troppo importante per non diventare subito protagonista principale: il Karagümrük lo strappa a metà stagione dagli avversari in campionato e lo fa diventare allenatore per la prima volta


Una laurea in filosofia per la Serie A

Farioli porta la colonia italiana, dove giocano Bertolacci, Viviano e Borini, all’ottavo posto in campionato. Non male come prima esperienza, specie se si considera che la squadra era per la prima volta in Süper Lig dopo 36 anni.

Il merito è ancora più grande, se si pensa che tutti i risultati Farioli li ha ottenuti insistendo sulla propria filosofia di gioco propositivo e sulla complementarietà del singolo nel gruppo e viceversa all’interno della squadra. D’altronde non ci si poteva aspettare diversamente, da chi nel proprio sito personale si presenta con “il calcio è una metafora della vita” come frase iniziale.

La filosofia torna sempre per Farioli, che si è laureato in tale disciplina all’università di Firenze nel 2013 con una tesi dal titolo: “Filosofia del gioco: l’estetica del calcio e il ruolo del Portiere“.  


Otto anni dopo, sarebbe potuto già essere il momento di unire i mondi di filosofia e calcio da allenatore di Serie A. In una sfida difficile quanto stimolante, che però non è mai iniziata. Ma quell’ostacolo non ha bloccato la sua crescita e ora Farioli è il nuovo allenatore del Nizza che ha fermato il Paris Saint Germain. Per continuare a fare bene, sognando, un giorno, la A.

Redazione

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