Fiorentina-AEK Atene, i greci parlano sempre più italiano: quanti ex Serie A
Fiorentina-Aek Atene, quanti ex Serie A tra le file greche: il retroscena sulla quarta giornata del girone di Conference League.
La Fiorentina torna in campo stasera al “Franchi” per affrontare l’AEK Atene nella quarta giornata della fase a gironi di Conference League. Un match che vale molto in chiave qualificazione e che la squadra del neo arrivato Vanoli affronta contro un avversario in continua crescita, sempre più ambizioso, e sorprendentemente legato alla Serie A.
Negli ultimi anni infatti, il club ateniese ha intrapreso un percorso di consolidamento tecnico e strutturale che lo ha riportato stabilmente ai vertici del calcio greco. Un’evoluzione che porta la firma di Javier Ribalta, direttore sportivo con un passato tra Juventus, Milan e Parma. Una missione che almeno per ora, l’AEK per ora sta ampiamente centrando: gli ultimi titoli infatti sono arrivati nel 2023 e la squadra è tornata protagonista anche nelle coppe europee.
Una sfida dunque più insidiosa di quanto sembri: al “Franchi” sono attesi circa ben 2000 tifosi greci, abbinati a un gruppo squadra dotato di grande qualità tecnica e che conosce molto bene il calcio italiano.
Fiorentina-Aek Atene, una colonia di ex Serie A
La strategia del direttore Ribalta è chiara: costruire una squadra competitiva puntando su profili con esperienza internazionale, molti dei quali già abituati al calcio italiano. Non è un caso che oggi l’AEK presenti una vera e propria colonia di ex Serie A. Tra i pali c’è Strakosha, cresciuto alla Lazio, mentre in attacco spicca l’ex Milan Jovic, che a Firenze conoscono fin troppo bene dopo il suo trascorso in viola. In mezzo al campo Marin, protagonista a Cagliari, e a dare qualità ed esperienza c’è anche Roberto Pereyra, “El Tucu”, ex Udinese e Juventus.
A completare il quadro gaillonero c’è Joao Mario, che in Italia non è certo ricordato per le sue gesta con la maglia dell’Inter, quanto piuttosto per ciò che aveva mostrato prima del suo arrivo in nerazzurro, e soprattutto, per quanto fatto dopo aver lasciato Milano. In seconda linea troviamo Brignoli, ex portiere del Frosinone, ricordato anche, e forse soprattutto, per quel celebre gol segnato al Milan ai tempi del Benevento.
