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Chevanton, Toni e la “beffa” per Kuzmanovic. Foschi: “Io e Corvino come Coppi e Bartali”

Amici prima che rivali. Rino Foschi e Pantaleo Corvino o, come si chiamano tra di loro, Coppi e Bartali.Lui è Coppi, io Bartali – ci racconta Rino Foschi – Solo che nella borraccia gli ho messo Luca Toni“. Storia di due dirigenti sportivi che, nella loro carriera, sono stati i protagonisti di diverse operazioni, anche sfumate e di colpi anticipati con astuzia.

 


 

Con Corvino abbiamo fatto delle battaglie incredibili – spiega Foschi – Eravamo due fratelli, ognuno faceva la propria gara: ci siamo aiutati e abbiamo battagliato“. Una battaglia che è iniziata l’estate 2004: Foschi era a Palermo, Corvino a Lecce. L’oggetto della contesa Ernesto Chevanton, ad un passo dal vestire la maglia rosanero. L’affare non andò in porto, con Chevanton che poi si trasferì al Monaco.

Molti, invece, sono stati i trasferimenti sull’asse Palermo-Firenze. Il primo a lasciare la Sicilia è stato Luca Toni, il primo grande colpo di Pantaleo Corvino da direttore sportivo della Fiorentina. Un anno dopo, invece, è toccato a Mario Alberto Santana; percorso inverso, infine, per Federico Balzaretti. “Dalla cessione di Santana ho incassato 6 milioni di euro, Balzaretti invece l’ho pagato quanto volevo io” racconta Foschi.

 


 

L’ex ds del Palermo, però, venne beffato dallo stesso Corvino nella trattativa per Kuzmanovic. “Parlavo un po’ troppo con lui perché vivevo a Milano durante il mercato – spiega Foschi – Una sera gli dissi che il giorno successivo non sarei stato lì perché dovevo andare a prendere un giocatore“.

Kuzmanovic all’epoca vestiva la maglia del Basilea, il Palermo aveva concluso la trattativa e il giocatore aveva già visitato Palermo. Per firmare le carte, nell’occasione, ad accompagnare Foschi c’era anche Maurizio Zamparini e Oscar Damiani. Volo privato verso Basilea dove incontrano la presidentessa del Basilea Gisella Oeri. Tutto secondo i piani, ma i problemi sorgono quando Foschi incontra il giocatore e il padre: “Sentivo un’aria diversa – ammette – Il padre ci disse che il figlio valeva molto di più, siamo andati via con Zamparini arrabbiatissimo“.

 


 

Soltanto al ritorno a Milano Foschi capì l’atteggiamento diverso da parte di Kuzmanovic e del padre: “In albergo trovai Corvino insieme a Predrag Naletilic, il procuratore di Kuzmanovic, che sorridevano“. Si perché Corvino si era mosso parallelamente per beffare il Palermo e portare il giocatore a Firenze: “Con Corvino sono stato arrabbiato per 4-5 mesi“. Una rabbia temporanea tra due amici che, in sede di mercato, battagliavano come Coppi e Bartali.

Giovanni Mazzola

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