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Il sogno di una carriera in un gol: il trasferimento mancato e il ruolo diverso, i retroscena su Matteo Gabbia

Il primo gol con il Milan non se lo scorderà mai. Specialmente se arriva in una notte così delicata di Champions League. Matteo Gabbia è al secondo gol tra i professionisti dopo quello segnato con la Lucchese contro la Carrarese nel settembre del 2018. Il centrale classe 1999 esordì per un infortunio di Kjaer a San Siro contro il Torino nel febbraio del 2020, in Coppa Italia, poco prima dello stop causato dal Coronavirus. 


Il retroscena di mercato

Chi lo conosce e lo ha accudito fin dai primi passi, dal trasferimento a Busto Arsizio, dove è nato il 21 ottobre del 1999, a Milano ha descritto quel momento come il momento in cui la sua vita è cambiata. Un’intera adolescenza di lavoro e sacrifici con il sogno di esordire con il Milan a San Siro. Da quel giorno le presenze da titolare non sono state molte, ma è sempre stato un gregario della squadra di Pioli. Si è anche tolto la soddisfazione di diventare campione d’Italia.

Avrebbe potuto non esserlo. Perché nel gennaio scorso la Sampdoria ha fatto molto sul serio per prendere il centrale rossonero, ma la trattativa non si è mai chiusa perché Maldini e Massara non riuscirono a trovare un sostituto e quindi Gabbia non fu liberato in direzione Genova.

Stesso discorso quest’estate. La Sampdoria era tornata alla carica per il centrale, ma le titubanze sulla ricerca di un sostituto hanno consegnato a Matteo un’altra stagione a San Siro. E, complici infortuni e squalifiche, la sta vivendo da protagonista, seppur non principale. 


Il suo primo ruolo

Un ruolo, quello del difensore, che non era nemmeno il suo. Perché il numero 46 rossonero cominciò la carriera giocando da centrocampista centrale con licenze di movimenti da mezz’ala. Fino agli allievi il centro del campo è stato il suo habitat prima di essere spostato dietro dove ha mosso i primi passi in Serie C, in prestito alla Lucchese nella stagione 2018/19.

Ora la consacrazione personale e, se il suo gol diventasse fondamentale per la qualificazione agli ottavi di Champions League, lo sarà sicuramente anche per squadra e tifosi. Un esempio di lavoro e dedizione.

Redazione

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