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Maledetti rubli, Gaich e la voglia di Italia: “Mister Inzaghi, insegnami”

Se nasci a Bengolea, un paesino a sud della regione di Cordoba e vivi sei anni a Buenos Airese è possibile che il salto in Russia, a cavallo dell’inverno, possa essere traumatico. Almeno dal punto di vista climatico. Così come quattro mesi di adattamento sai già che non possano bastare per dimostrare le tue qualità. In più le difficoltà di un campionato particolare come quello russo, non certo terra di conquista per gli argentini. E’ presto fatto il messaggio di Adolfo Gaich al CSKA di qualche settimana fa: “Grazie Mosca, ma io me ne andrei”.

 


 

E Pasquale Foggia non ha aspettato un secondo per alzare finalmente quel telefono. “Adesso è il momento”. Un anno dopo i primi report arrivati sulla sua scrivania a Benevento, ai tempi del San Lorenzo e del gol che ha zittito il Monumental.

 

Colloqui che si sono fatti più fitti nella scorsa primavera, con le prime call tra il direttore sportivo del Benevento, l’agente Fabian Bustos e l’intermediario italiano Angelo Cristofoletti, socio della Football Factory. Inzaghi e i suoi ragazzi, al netto dello stop ai campionati, avevano formalmente vinto la Serie B già in tasca e il club aveva individuato in lui il profilo giusto per la A. Ancora prima dei vari Remy e Gervinho, trattati e poi mollati questa estate.

 


 

Ma in una condizione economica disastrosa, ad agosto, Il San Lorenzo ha preferito i rubli. Pochi, maledetti e subito. Così come il ragazzo, attratto da un quinquennale da 1 milione di dollari a salire. Quattro mesi in cui Gaich è sceso in campo per 450′ in totale. 1 gol, tanta panchina e un adattamento mai completamente assorbito.

 


 

E come ad agosto, Pasquale Foggia anche in questa sessione di mercato ha continuato la ricerca dell’attaccante, da Cutrone a Lasagna, Eder, Llorrente, Zaza e Cornelius. Chi era cedibile, diventava un obiettivo da sondare, sempre però con l’asterisco Gaich. Ma annusata l’apertura del CSKA ad un prestito, ha accelerato con il suo primo obiettivo. Facendo leva anche sulla forte volontà del ragazzo di venire in Italia. 

 

  


 

  

No a tutte le destinazioni. Dall’Anderlecht al Bruges e il Villarreal. Una telefonata ha sbloccato tutto. L’alunno Adolfo si è voluto iscrivere alla facoltà degli attacanti. Docente, Pippo Inzaghi. 

 

Marco Juric

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