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Garcia, Sabatini e il portafoglio di Wenger. Gervinho ritrova la Roma

Inarrestabile sulla fascia sinistra. Così tanto da sfidare Bolt, l’uomo più veloce del mondo: “Forse con il pallone sono più veloce io”. Sorrisi e sincerità. L’esperienza alla Roma di Gervinho è stata importante. Rudi Garcia in panchina, che l’ha apprezzato e voluto a tutti i costi in giallorosso. Totti in campo per servirgli assist e sfruttare la sua rapidità. “Giocare insieme al capitano è stata la cosa più bella del mondo”. Parentesi da ricordare per l’attaccante ivoriano. Dal 2013 al 2016. L’Italia e la Serie A sono così entrate nel cuore del classe ’87 che dopo gli anni in Cina ha scelto di tornare. Destinazione Parma, la sua nuova casa.

Gervinho tornerà a sfidare la Roma. Non una novità da quando veste la maglia gialloblù. Nel 2019 ha anche segnato un gol ai giallorossi nella sconfitta del Parma per 2-1 all’Olimpico. Domenica sarà un ritorno particolare. L’ivoriano ricorderà i momenti in giallorosso e la chiamata di Garcia che scelse di portarlo in Italia. Una richiesta esplicita dell’allenatore francese all’allora direttore sportivo della Roma Walter Sabatini. Raccontata nel libro Grand Hotel Calciomercato.

Luglio 2013.  Garcia fresco di titolo e coppa di Francia vinti con il Lille è il profilo scelto dalla Roma per la panchina. Tutti convinti, ma nel contratto dell’allenatore c’è una clausola non scritta rivolta al ds Sabatini: “Vorrei mi prendessi Gervinho”.

Il dirigente giallorosso non è convinto. Passa qualche giorno e alla fine decide di provarci. Vola a Londra per incontrare l’Arsenal: club proprietario del cartellino del giocatore. In programma un incontro con il manager Arsene Wenger. La sera prima si ferma al Gaucho, ristorante argentino a due passi da Piccadilly Circus, e qualcuno lo riconosce. Lo chef del locale è un tifoso romanista. Con un po’ di timore si avvicina al direttore: “Senta, io non so perché lei è qui ma le consiglio di prendere qualsiasi giocatore dell’Arsenal tranne uno… Gervinho!”. Sabatini strabuzza gli occhi ma non risponde.

Il giorno seguente raggiunge il centro sportivo dei Gunners. La prima offerta che presenta a Wenger è così bassa da far arrabbiare il manager. Lancia il portafoglio sul tavolo stizzito: “Serviti pure, Sabatini”. La tensione sale. Alla fine la Roma prenderà Gervinho per poco più di 7 milioni di euro. La richiesta iniziale degli inglesi era di 11. Nove gol e 12 assist alla prima stagione in giallorosso di Gervinho faranno cambiare idea a Sabatini: “Mi sbagliavo, aveva ragione Garcia”. Dopo tre stagioni l’ivoriano sarà rivenduto a peso d’oro in Cina. Investimento andato a buon fine. Per la gioia di tutti, Gervinho compreso.

 

Redazione

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