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La vittoria col Partizani e i piani per il futuro, Colella: “Mi affascina l’idea di restare all’estero”

È partito tutto da giovanissimo. Ha messo da parte gli scarpini a 25 anni per qualche infortunio di troppo, ma di dire addio al calcio non ci ha mai pensato. Voleva restare in quell’ambiente: così è cominciata la carriera da allenatore di Giovanni Colella. “Ho iniziato ad allenare nelle giovanili e pian piano si è trasformato in un lavoro” ci racconta. Un lavoro che lo ha portato in giro per l’Italia e non solo. Esperienze e avventure fatte di successi e tante lezioni messe da parte.

 


La nostra intervista a Giovanni Colella

 

La sua carriera in panchina inizia nel 1991. Trentatré anni da quella prima esperienza nelle giovanili del San Donà, in mezzo tantissime altre parentesi e grandi cambiamenti: “Di sicuro sono migliorato nella gestione del gruppo. Il calcio cambia, bisogna avere la capacità di adeguarsi” racconta Colella ai nostri microfoni.

 

Capacità di adeguarsi: per Giovanni è questa la qualità più importante. Riuscire a imporsi in ogni ambiente, in ogni realtà. E lui di realtà ne ha vissute tante: in Serie C, in Serie D e soprattutto all’estero.

 


 

Nel 2020 Colella lascia l’Italia e prova una sfida diversa: va in Albania, all’Apolonia. “È una cosa che avevo maturato già da tempo. L’anno del Covid forse mi sono deciso definitivamente: in quel periodo ero molto deluso perché allenavo il Rimini ed eravamo retrocessi di ufficio. Questo mi diede la spinta finale per lasciare l’Italia”. Una sola stagione, abbastanza per aprire i suoi orizzonti: “L’impatto fuori dal campo è stato buono. Era un paese che conoscevo. L’impatto col calcio è stato un po’ complicato, il modo di lavorare era diverso. È stata un’esperienza importante”.

 

L’Albania è un paese in netta crescita dal punto di vista calcistico: “Il paese è in grande evoluzione. Adesso la federazione ha stanziato delle risorse per ricostruire tutti gli stadi principali. Poi lì il calcio viene vissuto con la nostra stessa passione”.

 

Ma l’esperienza più importante della sua carriera è arrivata due anni dopo, nel 2022. La chiamata arriva sempre dall’Albania, questa volta dalla Serie A: Colella lascia di nuovo casa e si prende la panchina del Partizani. Anche qui una sola stagione, chiusa con la vittoria del campionato: “Cosa mi viene in mente quando ripenso a quell’esperienza? Che non sono riuscito a giocare i preliminari di Champions… È stata una stagione bellissima, sono stato bene. Ho solo ricordi positivi”.

 


 

Adesso Giovanni aspetta l’esperienza giusta per ripartire: Mi affascina l’idea di restare all’estero, magari anche una sfida più complicata in un campionato più prestigioso. Ho allargato i miei orizzonti”. Nel cassetto anche un piccolo desiderio: “Mi piace moltissimo la MLS. C’è grande futuro, vedo bei progetti: il calcio in Nord America è in grande crescita. Poi anche la qualità della vita è importante…”. Nel calcio ci vuole pazienza, Colella lo sa. Il telefono è sempre acceso, la chiamata giusta arriverà.

 

Davide Masi

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