Gli avvocati dello studio LegisLAB: “Ecco da dove nasce la protesta degli agenti”

Palloni serie A (credits: Andrea Rosito)
“La protesta degli agenti nasce dalle modifiche contenute nella nuova versione del Regolamento Agenti Sportivi pubblicato dalla FIGC lo scorso 23 aprile. Le associazioni di categoria lamentano la difformità rispetto agli atti legislativi nazionali e sovranazionali in materia di professioni regolamentate e hanno promesso battaglia legale contro la Federcalcio” spiegano Alberto Porzio e Gianluca Medina, avvocati dello studio LegisLAB specializzato in diritto sportivo.
Due le novità più sensibili: il divieto di prevedere all’interno dei mandati delle clausole che limitino la capacità di calciatori e calciatrici in caso di negoziazione o conclusione autonoma dei contratti di prestazione sportiva e la modifica dei requisiti per la “domiciliazione” degli agenti sportivi, essendo ora sufficiente l’iscrizione presso la FIFA Agents Directory in qualità di FIFA Football Agent ed eliminando il requisito della residenza all’estero, consentendo così un perimetro di operatività anche ai cittadini italiani o residenti in Italia in assenza di titolo abilitativo mediante superamento degli esami CONI-FIGC previsti dalla disciplina statale introdotta con la Legge di Bilancio 2018.
Cosa cambierebbe quindi nel calciomercato con l’introduzione del nuovo regolamento Figc? “Considerando le due modifiche sopra citate, la prima indebolirebbe in maniera rilevante la posizione contrattuale degli agenti sportivi nei confronti degli atleti assistiti e, di conseguenza, rinforzerebbe la posizione dei club, che potrebbero negoziare il contratto di lavoro sportivo con un calciatore aggirando di fatto l’agente sportivo. La seconda modifica, invece, implicherebbe l’ingresso nel calciomercato ad altri soggetti nei termini sopra detti, seppure sotto l’egida di un agente domiciliatario FIGC. Tuttavia, il condizionale è d’obbligo dal momento che, attualmente, sussisterebbe una discrasia tra i requisiti per la domiciliazione nel Registro FIGC e nel Registro CONI, seppure dal comunicato della FIGC la modifica sarebbe stata avallata dal CONI medesimo” spiegano ancora Porzio e Medina.
Quanto alla denuncia presentata dall’Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società, “bisogna precisare che la denuncia non riguarda il nuovo Regolamento, bensì l’attività di agente sportivo di soggetti non iscritti ai Registri che, secondo la normativa statale, integra il reato di esercizio abusivo della professione ex art. 348 del codice penale. Pertanto, questa può avere conseguenze per i soggetti denunciati, tuttavia la stessa AIACS ha sottolineato che l’iniziativa costituisce un atto di tutela dei propri scopi istituzionali e, pertanto, una rivendicazione della natura professionale dell’attività di agente sportivo quale conquista sindacale della disciplina statale degli agenti sportivi che il nuovo regolamento FIGC metterebbe in discussione” aggiungono gli avvocati.
La protesta degli Agenti
Allargando lo sguardo a livello internazionale, il quadro normativo per gli agenti si fa ancora più intricato. “Nel 2023 – ricordano i legali di LegisLAB – la FIFA ha emanato il nuovo regolamento (FFAR) che, in estrema sintesi, ha reintrodotto un sistema licenze a livello internazionale – con la necessità di superare un esame FIFA – e introdotto disposizioni restrittive riguardo le commissioni degli agenti, tra cui un tetto massimo obbligatorio, obbligando ciascuna Federazione ad implementare un regolamento domestico in linea con le disposizioni FIFA. Tuttavia, l’impianto regolamentare del FFAR è stato pesantemente impattato da cause legali a livello globale, tanto da costringere la FIFA a sospendere gran parte delle previsioni, tra cui il tetto alle commissioni, fino alla pronuncia della Corte di Giustizia UE in sede di rinvio pregiudiziale attesa per i prossimi mesi.
In ogni caso, importanti novità sono attese già per la prossima settimana, quando l’Avvocato Generale UE fornirà il proprio parere non vincolante chiamato ad offrire una soluzione che spesso viene seguita dai giudici. A rendere ancor più contorta la situazione è poi lo stato della normativa statale in Italia: manca tutt’ora il decreto attuativo del Decreto Legislativo 37/2021 dedicato al riordino e alla modifica della disciplina previgente di cui alla Legge di Bilancio 2018. Di fatti, la FIGC ha pubblicato un nuovo regolamento in forte ritardo rispetto agli obblighi imposti dalla FIFA (il limite era il 30 settembre 2023), prima dell’adozione del predetto decreto attuativo, rispetto al quale è il Governo ad essere in ritardo”.
Con questo quadro così complesso, c’è quindi il rischio che possa bloccarsi il calciomercato internazionale? “Non crediamo, ma sicuramente l’imminente apertura della finestra di calciomercato ad hoc per la Serie A nei primi dieci giorni di giugno – la FIGC si è avvalsa della facoltà concessa a livello regolamentare dalla FIFA, in vista del Mondiale per Club – metterà presto alla prova il nuovo assetto regolamentare, al netto di eventuali ulteriori novità che, considerato la frenesia regolamentare che ha caratterizzato negli ultimi anni la materia degli agenti sportivi, non è affatto da escludere” concludono Porzio e Medina.