Il derby di Milano nasconde non solo storie di campo, ma anche di mercato. Chi ha vestito entrambe le maglie è Andres Guglielminpietro, da tutti conosciuto come Guly. Nativo di San Nicolas, la stessa città dove nacque Omar Sivori, sbarca al Milan nel 1998 dopo quattro anni al Gimnasia La Plata. “Ero un ragazzo, arrivare in Italia è stato un cambio radicale – ci racconta Guly – Venivo da una piccola squadra, ma è stato un momento bellissimo della mia vita“.
Un jolly nel 3-4-3 di Zaccheroni che vinse lo scudetto nella stagione 1998-1999, meno positivi gli altri due anni fino all’estate 2001, quella che portò Pirlo al Milan e vide lo scambio Brocchi-Guglielminpietro. Da una sponda all’altra di Milano: “In Argentina uno scambio del genere non si poteva fare“.
Guly all’Inter grazie, soprattutto, a Carlos Griguol. Un santone del calcio argentino, allenatore del centrocampista ai tempi del Gimnasia oltreché di Hector Cuper al Ferro Carril Oeste negli anni ’80: “Cuper e Griguol parlano in quelle settimane ed è stato grazie a lui che sono andato all’Inter – spiega Guly – È stato bravo Cysterpiller a fare una grande operazione. Adesso il mercato è diverso, ci sono tanti elementi in più rispetto a prima quando c’erano meno informazioni“.
Un lavoro che Guglielminpietro ha iniziato a conoscere nel 2018. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, infatti, Guly aveva deciso dapprima di allenare (è stato il vice di Simeone, poi ha allenato nella serie b argentina), poi di intraprendere la carriera da procuratore. “Stare lontano da casa mi ha portato a fermarmi – racconta – Allenare mi piaceva tanto, ma sono contento della mia scelta“.
Ecco che allora l’occasione arriva grazie agli uomini di Jorge Cysterpiller, il primo agente di Diego Armando Maradona, venuto a mancare un anno prima: “Cercavano qualcuno che avesse rapporti con l’Italia“. Guly è l’uomo giusto e sfrutta le relazioni create negli anni: “Nell’estate 2018 faccio un viaggio in Italia, inizio ad allacciare contati e conosco Filippo“. Quel Filippo è Filippo Cavadini, suo socio in Italia. Insieme hanno curato l’operazione Estevez allo Spezia, la prima di Guly in Serie A.
Quella che potrebbe essere la prima di tante trattative, perché Guglielminpietro ha già diversi talenti argentini pronti per il salto verso l’Italia: “Io e la mia agenzia vorremmo avere maggiore presenza in Italia – spiega – Per me l’Italia è una seconda casa, di solito vengo 3-4 volte all’anno. Il calcio, se fai un bel percorso sia a livello calcistico che umano, ti lascia tante amicizie e bei ricordi“.
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