Dai palleggi con El Sha alla caduta. Oggi Mastour riparte dalla Serie B marocchina

Immagina di avere 15 anni, fare video in cui palleggi con El Shaarawy e Neymar e sentire di avere il mondo del calcio ai tuoi piedi. Poi di improvviso vedere tutto scivolare via. “Abbiamo sbagliato a gestirlo, la responsabilità è di tante persone”. Sipario.
La parabola è quella di Hachim Mastour, ragazzo scuola Milan classe 1998, passato dalle giovanili rossonere e i video con grandi campioni alla Serie B marocchina da cui ripartirà il prossimo anno con la maglia del Renaissance Club di Zemamra. In mezzo però c’è un mondo. “È arrivato al Milan con la fama di essere un ragazzo prodigio, ma gli hanno fatto saltare degli step importanti. Ricevevamo pressioni dall’alto per farlo giocare sempre. Quello che all’apparenza sembrava un vantaggio, in realtà è stato un danno”. Le parole sono di Filippo Galli, al tempo responsabile del settore giovanile rossonero. Lui lo ha visto crescere e piano piano perdersi anche dentro se stesso, non solo in campo.

Eppure di Hachim si è parlato tantissimo. “È il nuovo Messi”, “sembra Ronaldinho”. I paragoni si sprecano. “Ha avuto un percorso surreale. Il talento era tanto ma è come se da un certo momento in poi abbia smesso di migliorare. Fare freestyle è una cosa, il calcio totalmente un’altra. Il talento deve essere funzionale e quello di Mastour, purtroppo, ha smesso da qualche anno di esserlo”. Dai quattordici ai sedici anni però Hachim sembrava il più forte di tutti: dribbling, magie e una chiamata in panchina in Serie A contro il Sassuolo. L’esordio non arriva e dal Mapei parte la discesa. Prestiti in giro per l’Europa, dal Malaga al Pec Zwolle senza ne giocare ne tanto meno incidere. La magia si è spenta, tanto che nessuno ci crede più. Neanche il Milan. Contratto rescisso e favola ai titoli di coda.

Di quel bambino che stupiva l’Italia a suon di numeri e faceva video da più di dieci milioni di visualizzazioni con i grandi campioni, non resta che un ricordo sbiadito. Come fosse una figurina messa da parte in un album dei ricordi. “La colpa non è stata solo sua, ma anche di chi gli ha messo addosso pressioni da adulto quando era solo un ragazzino. Lui poi non è stato in grado di gestirle, ma è inevitabile. È sempre facile parlare a posteriori ma credimi, io lo vedevo che era sbagliato tutto quello che girava intorno ad Hachim”. Sogno finito. Oggi ricomincerà dalla Botola 2 pro, la Serie B marocchina, dopo due anni senza squilli tra Carpi e Reggina e una stagione di inattività.

Mastour ripartirà quindi dal Marocco, la sua seconda casa. Stavolta lontano dai riflettori, da paragoni scomodi e troppo grandi da portare sulle spalle. Si è rivelato un talento fragile, che non è mai stato aiutato dalle pressioni o dalla fama quando era solo un ragazzino. Adesso non ci saranno più sponsor ne video, sarà solo Hachim. Nuovo inizio. Si ricomincia dal Reinassance, squadra ai confini del calcio che in francese vuol dire rinascita. Quella che tutti sperano arrivi presto.