A 24 anni ha già vinto una Champions League, un Mondiale per Club, una Supercoppa di Spagna, una di Germania, una Serie A, una Ligue 1. E in Qatar ha condannato la Spagna all’eliminazione calciando con un cucchiaio il rigore decisivo. Numeri impressionanti di una freccia imprendibile, Achraf Hakimi. Origini marocchine, cresciuto in Spagna. Al Mondiale era una partita del cuore. Un passato fra Real Madrid, Borussia Dortmund e Inter. Il presente, invece, dice PSG. E la sua storia è già super vincente.
D’altronde, quando cresci a Valdebebas, sai già che alzare trofei è nel tuo destino. Sin da ragazzino a contendersi coppe contro i rivali del Barcellona: ti fai le ossa. Con un ciclo continuo che parte dalla sconfitta: perdi, impari, vinci, cresci. E scopri i tuoi punti di forza. Achraf ci ha messo poco a capirli: velocità e tecnica. Uno scatto bruciante, rapido nel corto e nel lungo. Scappando dai difensori o inseguendo gli attaccanti avversari.
E’ stato una delle chiavi della vittoria del campionato francese del Paris. Non un’impresa, vista la nettissima superiorità sulle altre squadre, – peraltro titolo vinto sotto contestazione dei tifosi – ma comunque vincere non è mai semplice, né banale. E questo è un altro passo importante per la carriera di Hakimi, che nell’estate del 2021 ha lasciato l’Inter per continuare il suo percorso di crescita.
I nerazzurri avevano bisogno di monetizzare per sistemare i conti. Hakimi il prescelto per partire, viste le condizioni economiche giudicate vantaggiose. Dopo un lungo tira e molla, con l’inserimento del Chelsea che ha provato a convincere l’esterno, l’affare si è chiuso: nelle casse dell’Inter 68 milioni di euro, a cui possono aggiungersene 3 ulteriori di bonus.
Era arrivato solo un anno prima, a poco più di 40 milioni. Una trattativa lunghissima, effettivamente entrata nel vivo con un pranzo di mercato fra il ds nerazzurro Ausilio, l’agente del giocatore Camano e l’intermediario Lippi, a dicembre 2019, sotto Natale.
Nella saletta di un noto ristorante milanese, il dirigente sussurra per non farsi sentire. “Achraf cosa fa questa estate?”, la butta lì. Risposte solo positive: l’operazione si può fare. E si fa. Tutto chiuso il 26 giugno, visite e firma (in segreto, in hotel e non in sede) il 30.
Hakimi fa innamorare si sé la Milano nerazzurra, e se ne innamora anche lui. Ha lasciato direzione Francia con l’entusiasmo della nuova sfida, ma anche un filo di tristezza. “Chi lascia l’Inter è triste per sempre“, aveva detto il suo agente dopo la chiusura del passaggio a Parigi. Ma la scorsa stagione ha portato a casa un altro trofeo, ora anche un passaggio alle semifinali al Mondiale. Altre storie da raccontare.
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