Thierry Henry (imago)
I calciatori francesi hanno scritto la storia dell’Arsenal che ora si giocherà la gara più importante degli ultimi anni proprio col PSG
L’Arsenal di Arteta proverà a giocarsi l’accesso alla finale di Champions League contro la squadra che ha rappresentato meglio il calcio francese negli ultimi anni. Ed è curioso, infatti, come il legame col paese oltremanica ripercorra gran parte della storia del club.
Il ciclo più importante dei gunners è infatti proprio quello di Arsene Wenger. L’allenatore, proveniente nel 1996 da un’esperienza in Giappone, stravolge il DNA del club, sia modificando le abitudini alimentari dei giocatori e le metodologie di allenamento, che intervenendo sulla nazionalità dei calciatori presenti in rosa.
In un campionato prettamente inglese come la Premier League degli anni 90 si affacciò improvvisamente una squadra ricca di talenti francesi, abituati ad un calcio diverso e, paradossalmente, più efficiente. I primi due acquisti furono due talenti giovani, come Vieira, prelevato dal Milan, e Anelka, arrivato a costo zero dal PSG.
Nella stagione successiva i gunners torneranno a vincere il titolo anche grazie all’apporto di due giocatori già allenati da Wenger nel Monaco come Gilles Grimaldi ed Emanuel Petit, che in quella stagione segnò anche un gol nella finale dei mondiali contro il Brasile.
Con Wenger l’Arsenal si stabilizza come una delle big della Premier League e nel 1999 mette anche a segno il colpo che cambierà in maniera decisiva la sua storia. Dopo un’annata deludente alla Juventus, in cui non riuscì a trovare l’intesa migliore con Carlo Ancelotti, arriva Thierry Henry. A Londra cambia ruolo e atteggiamento, diventanto un giocatore devastante e una leggenda del club.
L’Arsenal però arriva secondo da tre stagioni consecutive e l’anno successivo neanche gli acquisti di Robert Pires dal Marsiglia e di Sylvaine Wiltord permettono ai gunners di scalzare l’egemonia del Man United.
Servirà un anno di rodaggio per dare vita all’Arsenal degli invincibili che conquistò due Premier League e sfiorò la Champions League tra il 2001 e il 2006. In quel lasso di tempo arrivano anche Clichy e Flamini, altri due acquisti francesi che rinforzarono una rosa già pronta per competere.
Nelle stagioni successive non arriveranno successi ma continueranno ad approdare francesi, come Gallas, Sagna, Nasri, Koscielny, Giroud, Debuchy e Lacazette, l’ultimo grande investimento dell’Arsenal dei francesi e dell’era dei gunners firmata da Arsene Wenger.
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