Categories: Retroscena

Immobile e il sì al Milan. Ma anche il Napoli ci pensò

Il miglior marcatore nella storia della Lazio a quota 203 gol in 314 presenze. Il punto di riferimento dei biancocelesti e il principale artefice dei successi con Inzaghi. Un binomio vincente, quello tra Ciro Immobile e Roma, che lo ha rilanciato dopo stagioni difficili tra Germania e Spagna. Un amore che però ha vacillato.


Il pranzo con Mirabelli

Nell’estate 2018, dopo aver vinto per la seconda volta la classifica marcatori – 29 gol, al pari di Mauro Icardi -, l’attaccante ha pensato di poter cambiare aria. In quel periodo il Milan stava cercando un attaccante da regalare a Gennaro Gattuso e tra le soluzioni vagliate c’era anche Ciro. Un’operazione che attirava gli allora dirigenti rossoneri Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. Immobile, rispetto agli altri centravanti sul mercato, era quello con l’ingaggio più accessibile per le casse rossonere già spompate dall’estate precedente, quella delle cose formali.


E anche dall’altra parte c’è stato interesse: “Ho fatto 41 gol in questa stagione, normale che qualche top team sia interessato, gonfiò il petto a fine stagione. E così fu organizzato un incontro con Mirabelli. Un pranzo in cui, tra una portata e l’altra, il dirigente rossonero al momento del conto si è alzato con il sì del giocatore. L’offerta contrattuale convinceva l’attaccante e anche il fatto di giocare l’Europa League e non la Champions League non dispiaceva così tanto, pur di indossare la maglia rossonera. Ma il Milan non affondò mai il colpo e l’incontro rimase un pranzo cordiale, non l’inizio di una storia d’amore.


Credits: Andrea Rosito

Il ripensamento di De Laurentiis

Un amore che poteva tornare, dopo giri immensi, con Napoli. E non più solo platonico per la sua città. Perché la società di De Laurentiis ci pensò seriamente nell’estate 2016, quando Immobile cercava una via d’uscita da Siviglia. La prima idea fu Lapadula, ma il Milan anticipò tutti. L’ingaggio del giocatore, all’epoca 2,3 milioni di euro, e il cartellino fecero frenare il presidente ancor prima di spingere sull’acceleratore: “Immobile mi piace, ma non lo pago 11 milioni”, chiuse. Sipario. E tra i pretendenti Ciro se lo gode ancora la Lazio.

Niccolò Severini

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