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Cosimo
Bartoloni

Rischiò la vita, ora è in A: chi è Antiste, lo scolaretto modello al servizio di Motta
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Dopo tanti corteggiamenti, Janis Antiste è sbarcato in Serie A. In passato lo avevano cercato in diversi. Qualche mese fa il Milan gli aveva messo gli occhi addosso. L’estate scorsa si era interessata anche l’Atalanta: alla fine chi lo coccola è lo Spezia (che ringrazia il Sassuolo per l’operazione di mercato in sinergia, QUI i dettagli). Thiago Motta lo ha inserito contro la Lazio negli ultimi dieci minuti e poi lo ha schierato titolare nelle successive due partite contro Udinese e Venezia. Tutto il suo talento inizia già a farsi vedere. 

 

 

Chi è Janis Antiste: il profilo

Nato a Tolosa il 18 agosto 2002, Antiste è un attaccante moderno. Ama stare al centro dell’attacco ma non si fa problemi a partire esterno, per accentrarsi e puntare l’uomo o provare il tiro a giro. Del resto, così faceva spesso anche l’idolo Henry: "Guardavo tutte le sue partite. Quando tirava a giro faceva male, e io impazzivo". Ora invece osserva e studia Lewandowski.

 

Jaja, come viene chiamato dagli amici, è veloce e bravo anche nel crearsi spazi, ma la sua ossessione è un'altra. Alla domanda "Come si può diventare grandi attaccanti?", Janis risponde secco: "Con i numeri". Il Tolosa, infatti, lo ha chiamato in prima squadra nonostante avesse 17 anni, perché con l’Under 17 in una stagione aveva segnato 21 gol e registrato 15 assist per i compagni. Poi una pubalgia e lo stop del calcio francese a causa del Covid nella primavera del 2020 lo hanno un po’ frenato. L’anno scorso è tornato a compiere una stagione completa in Ligue 2: 35 partite totali (Coppa di Francia compresa), 8 gol e 10 assist. Concreto: presto si sbloccherà anche nel nostro campionato. 

 

 

Lo scolaretto modello

Ragazzo serio e professionale, Antiste non dimentica mai la giusta dose di autoironia. Fino a poco tempo fa viveva nella casa con i genitori e nel 2020 ha ottenuto la maturità (il Bac, come lo chiamano in Francia), con giudizio "Très bien" (molto bene), ossia il risultato migliore che uno studente possa ottenere. Ma Janis non si è mai montato la testa, neanche a scuola: "Era l’anno del Covid, è stato difficile per tutti. Non posso dire che fossi uno scarso studente, ma quel voto mi sa tanto che me l’hanno un po' tirato dietro…", ha raccontato sorridendo in un'intervista rilasciata a Onze Mondial.

Rischiò di morire quando aveva un anno

Lui non se lo ricorda, ma i suoi occhi hanno visto il terrore quando aveva appena un anno. Per colpa di un grave incidente in macchina durante una vacanza con i genitori, Janis ha rischiato di morire. Per miracolo, nessuno si è fatto niente: "Non mi ricordo la scena fortunatamente perché ero troppo piccolo, ma i miei genitori mi hanno raccontato com’è andata. La macchina era completamente distrutta, e quando sono arrivati i soccorsi erano convinti che fossimo tutti morti. Grazie al cielo siamo sopravvissuti".

 

 

Adesso il futuro di Antiste è in Italia. Lo Spezia se lo gode, il Sassuolo lo aspetta. Intanto, aspettando i primi numeri, l’impatto in Serie A è stato positivo. Thiago Motta conferma: “Mi piace il lavoro che fa Janis. È altruista, corre molto: si è inserito bene. Ha grandi margini di miglioramento”. Très bien.

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