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Redazione

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La "benedizione di Arcore" di Berlusconi a Stroppa per allenare il Monza
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Quando scelgo un allenatore viene sempre a cena ad Arcore per ottenere la benedizione. Siamo stati a pranzo insieme, se è qui è perché ha fatto un’ottima impressione. Non si sfugge dal pranzo o dalla cena, è una sorta di conclave così Adriano Galliani a margine della presentazione del nuovo allenatore del Monza.

Tutti gli allenatori ad Arcore per la "benedizione"

La fumata bianca effettivamente è arrivata e si potrebbe dire “habemus Stroppa”. L’ex allenatore del Crotone ha superato il test della cena nella villa di Silvio Berlusconi ed è pronto per la nuova stagione, ricca di ambizioni.

La “benedizione di Arcore” è una sorta di tradizione ormai cementata dalla coppia Berlusconi-Galliani, che lavora insieme da più di trent’anni. Prima chiaramente al Milan e ora riproposta anche al Monza.  

Ci sono passati veramente tutti: da Arrigo Sacchi a Massimiliano Allegri, da Pippo Inzaghi a Sinisa Mihajlovic, fino ad arrivare a Cristian Brocchi, ultimo a Monza in ordine temporale. Brocchi addirittura ha il primato di aver vissuto l’iniziazione due volte: la prima per diventare allenatore del Milan e sostituire Mihajlovic a poche giornate dalla fine del campionato nel 2016 e la seconda proprio con il Monza, che ha portato dalla Serie C ai playoff per la Serie A in tre anni.  

Allegri e Inzaghi, il test decisivo fra rinconferma e fiducia al Milan

L’attuale allenatore della Juventus invece, Massimiliano Allegri, quando sedeva sulla panchina del Milan nel 2013, si presentò a Villa San Martino per ricevere la conferma per la stagione successiva. Il responso? Fiducia fino alla scadenza del contratto per un ulteriore anno, con la promessa di poter lavorare in serenità con i giovani senza rischiare l’esonero. Il risultato? Esonero a gennaio dopo 6 mesi molto difficili, complice la rosa in ricostruzione.  

 

 

Sei mesi dopo, nel luglio 2014, un altro incontro. Stavolta con il nuovo allenatore Pippo Inzaghi. L’attuale tecnico del Brescia, era appena tornato dalle vacanze estive a Formentera, quando si vide presentare gli ambiziosi piani per la nuova stagione dal presidente Berlusconi. A tavola si parlò di obiettivi di mercato, due nomi su tutti: Alessio Cerci e Sime Vrsaljko. Entrambi sfumati (Cerci arrivò in rossonero un anno dopo, ma in quell’estate passò all’Atletico Madrid), preludio di un’altra annata difficile fra quelle finali del Milan di Berlusconi.  

Pochi problemi per Stroppa, pronto a tornare a "casa"

Valutare Giovanni Stroppa quest’anno è stata solo poco più di una formalità. Sia Galliani che Berlusconi lo conoscono bene, dato che è cresciuto nel settore giovanile del Milan, dove poi ha giocato per tre stagioni. L’ambiente di Monza inoltre, non è nuovo per l’allenatore, che giocò per due anni in Brianza a inizio carriera, proprio in prestito dai rossoneri. Le condizioni per lavorare bene insieme ci sono tutte insomma, di fatto Stroppa è tornato a casa.

Berlusconi lo ha voluto fortemente e come confermato anche da Galliani in conferenza stampa, è stato strappato dalla panchina di diverse squadre di Serie A che lo volevano. Nonostante l’esonero di Crotone, il profilo dell’allenatore piace molto: Sampdoria e Verona su tutte avevano fatto un sondaggio iniziale per capire la sua disponibilità. A quel punto però la trattativa con il Monza era già avanzata e il richiamo di casa era troppo forte.  

Ufficializzata anche la conferma di Arcore, è tempo di mettersi al lavoro. Il sogno Serie A non può più attendere.

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