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Best of Market: i migliori colpi di calciomercato del 2001, da Mendieta a Zidane, passando per Buffon
Quali sono i 10 migliori colpi di calciomercato dell'anno 2001? Da Cassano a Nedved, passando per Toldo e Pirlo: la Top Ten di Grandhotelcalciomercato
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Proseguiamo la nostra rubrica “Best of Market” con i migliori colpi di calciomercato del 2001. Il primo del terzo millennio sarà un anno ricco di trattative interessanti, soprattutto per i club italiani: da Mendieta a Zidane, passando per Cassano, Pirlo e Buffon, andiamo a scoprire quali sono stati i 10 colpi più importanti della sessione estiva alla vigilia della stagione 2001-2002.

Com’era il mondo nel 2001

Il 1° gennaio 2001 inizia il XXI secolo e il secondo millennio. Il 15 gennaio nasce l’enciclopedia web Wikipedia. Due giorni dopo il cavallo Varenne vince in Francia l’ottantesima edizione del Prix d’Amerique, la più importante corsa europea di trotto. Il 27 marzo il Ministero della Sanità italiano firma l’ordinanza anti mucca pazza: la bistecca alla fiorentina è bandita dal 1° aprile al 31 dicembre.

Il 1° aprile l’ex presidente della Jugoslavia Slobodan Milosevic viene arrestato per reati contro le leggi serbe, poi estradato all’Aia il successivo 28 giugno. Sempre il 1° aprile i Paesi Bassi diventano il primo paese al mondo a legalizzare il matrimonio fra persone dello stesso sesso e nove giorni dopo sempre questa nazione approva al Senato la legge che legalizza l’eutanasia. Il 10 maggio la Virtus Pallacanestro Bologna vince la sua seconda Eurolega. Il 7 giugno in Inghilterra il Partito laburista del premier Tony Blair vince le elezioni politiche.

L’11 settembre quattro aerei di linea vengono dirottati da terroristi negli Stati Uniti, causando la distruzione delle Torri Gemelle di New York e il danneggiamento di un’ala del Pentagono a Washington, con 3.000 persone morte e più di 6.000 ferite. Il successivo 14 settembre il presidente americano George Bush dichiara guerra al gruppo terroristico afgano Al Qaeda di Osama Bin Laden,ritenuto responsabile degli attacchi dell’11 settembre. Il 7 ottobre si svolge in Italia il primo referendum costituzionale che segna il passaggio dallo Stato regionale ad una Repubblica delle autonomie, mentre gli Stati Uniti iniziano l’attacco in Afghanistan con il sostegno della Gran Bretagna.

Il 14 ottobre Valentino Rossi vince il primo titolo iridato di motociclismo nella classe regina 500 cc. Il 22 novembre l’ex presidente della Yugoslavia Slodoban Milosevic viene incriminato per genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità per la strategia di pulizia etnica contro i bosniaci dalle forze serbe nella guerra in Bosnia-Herzegovina. Il 31 dicembre alcuni Stati dell’Unione Europea aboliscono le valute locali per lasciare spazio alla circolazione ufficiale e legale dell’euro: in Italia viene abolita la lira.

In ambito calcistico, la Roma nel 2001 vince il suo terzo scudetto, mentre la Coppa Italia se la aggiudica la Fiorentina nella finale contro il Parma. I giallorossi vinceranno poi la Supercoppa Italiana. Il Bayern Monaco vince la Champions League in finale contro il Valencia, ma perde la successiva Supercoppa Europea, venendo sconfitta dal Liverpool, campione della Coppa Uefa grazie al successo sull’Alaves. Michael Owen vince il Pallone d’Oro. Vediamo ora dunque quali sono stati i colpi di calciomercato di questo 2001 ricco di eventi.

  1. Gaizka Mendieta dal Valencia alla Lazio

Estate 2001: la Lazio ha appena venduto Pavel Nedved alla Juventus (lo ritroveremo nella nostra Top Ten), ma Cragnotti ha già in mano il suo sostituto. Parliamo di Gaizka Mendieta, ritenuto uno dei migliori centrocampisti del momento. I biancocelesti sborsano la cifra record di 90 miliardi di lire (circa 48 milioni di euro attuali) per strappare il giocatore a quel Valencia reduce da due finali di Champions League perse consecutivamente tra il 1999-2000 e il 2000-2001. Il calciatore spagnolo incasserà 8 miliardi per 5 stagioni e la Lazio, su richiesta dei valenciani, inseriscono una clausola anti Real Madrid: qualora dovesse essere rivenduto, Mendieta non deve finire ai Blancos.

Il giocatore, però, alla Lazio non esprimerà quanto di buono aveva fatto vedere in Liga e nella Serie A 2001-2002 in 20 presenze (di cui solo 6 giocate per intero) non mette a referto né gol né assist. Così nell’estate del 2002 i laziali lo girano in prestito al Barcellona in cambio di 9 milioni, dove Mendieta trova più continuità e contribuisce alla creazione delle fondamenta dei successi catalani degli anni seguenti.

Dopo essere tornato a Roma, la Lazio lo gira in prestito al Middlesbourgh per 3,50 milioni di euro, che poi lo acquista a titolo gratuito nel 2004-2005. Poco prima del crac di Cragnotti, tra l’altro, i biancocelesti nel 2004 hanno dovuto vendere Fiore e Corradi per saldare il debito con il Valencia proprio per via dell’affare Mendieta. Un colpo che ha provocato alla Lazio più danni finanziari che benefici in campo.

  1. Antonio Cassano dal Bari alla Roma

Nel 2001, dall’altra parte della Capitale, la Roma di Fabio Capello vuole regalare ai tifosi un colpo ad effetto per festeggiare il terzo scudetto. L’allenatore chiede fortemente l’acquisto di un 19enne che sta facendo molto bene in una squadra di provincia italiana. Il suo nome è Antonio Cassano e gioca nel Bari.

 

Il fantasista viene strappato dalla concorrenza della Juventus per una cifra intorno ai 60 miliardi di lire: è l’inizio di una bella storia d’amore con i colori giallorossi. Con Francesco Totti formerà una delle coppie d’attacco più prolifiche e affiatate della storia della Roma. In 5 stagioni in giallorosso segnerà 52 gol in 161 presenze in tutte le competizioni. Cassano nella Capitale vincerà solamente una Supercoppa Italiana, quella del 2001, ma si guadagna le attenzioni dei club europei. E il Real Madrid, nel 2006, lo porta in Spagna… questa, però, è una storia che vi racconteremo nelle prossime puntate.

  1. Adriano dal Flamengo all’Inter

La Serie A sarà argomento ricorrente in questa Top Ten, con il nostro campionato che nel 2001 ancora riscuote un fascino irresistibile per i calciatori europei. L’Inter, in particolare, deve liberarsi di un Vampeta che aveva deluso e non poco le aspettative dei tifosi nerazzurri, reduce da un prestito poco fortunato al Paris Saint Germain. Il Flamengo si presenta a Milano e chiede informazioni sul giocatore: non offre soldi, ma uno scambio alla pari con un giovane talento, al suo primo anno da professionista. Il suo nome è Adriano Leite Ribeiro, più semplicemente Adriano.

 

Pur di liberarsi di Vampeta, l’Inter accetta. Tra lo scetticismo generale, l’attaccante si presenta con un gol da cineteca nel Trofeo Bernabeu contro il Real Madrid il 14 gennaio 2001: Cuper lo mette in campo al posto di Vieri negli ultimi minuti della sfida amichevole e lui stupisce il mondo battendo in rete una punizione violentissima dal limite dell’area sul palo di Casillas.

Prima del gol, la dirigenza dell’Inter aveva già ceduto il brasiliano in prestito al Bordeaux, ma Massimo Moratti, incantato da quella prodezza, emette la sentenza: “Adriano rimane qui”. Il calciatore verrà poi ceduto in prestito a Fiorentina e Parma a partire da gennaio 2002, ma quel gol al Santiago Bernabeu è stato l’inizio di una storia d’amore tra alti e bassi tra i tifosi nerazzurri e il loro “Imperatore”, capace di vincere dal 2004 al 2009 2 scudetti, 2 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane nel periodo della sua permanenza con la Beneamata. A maggio 2009 si libera dall’Inter per tornare al Flamengo, per poi tornare in Italia alla Roma nel 2010, pur non riuscendo a esprimersi sui livelli della sua militanza a Milano.

7. Francesco Toldo dalla Fiorentina all’Inter

L’Inter continua ad essere protagonista della nostra Top Ten. I neroazzurri, che non vincono trofei da 3 anni, hanno bisogno di un rinforzo sulla porta per sostituire Peruzzi, passato alla Lazio. I milanesi virano su Francesco Toldo, strappato alla Fiorentina per 55 miliardi di lire proprio nel 2001.

Il portiere padovano, cresciuto nel settore giovanile del Milan, arriva all’Inter dopo un Campionato Europeo del 2000 vissuto da protagonista, pur vedendosi soffiare il trionfo al golden gol per mano della Francia. Nei suoi 8 anni a Firenze, inoltre, aveva vinto la Serie B nel 1993-1994, 2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.

In nerazzurro, giocherà 4 stagioni di titolare, poi sarà il vice di lusso di Julio Cesar fino al 2010: vince tutto in maglia nerazzurra (3 scudetti, 3 Coppe Italia, 3 Supercoppe), con lo storico triplete del 2009-2010 con Josè Mourinho, culminato con la vittoria del Champions League. Alla fine di quella stagione trionfale, all’età di 39 anni, Toldo decide di appendere gli scarpini al chiodo. 21 anni dopo da quel trasferimento da Firenze a Milano, Inter e Fiorentina si sconteranno in Finale di Coppa Italia: l’ex portiere avrà il cuore diviso a metà il 24 maggio 2023.

  1. Rui Costa dalla Fiorentina al Milan

Tornando a quel 2001, un altro giocatore ha fatto le valige da Firenze in direzione Milano. Questa volta, però, parliamo della sponda rossonera. Adriano Galliani, infatti, porta al Milan il portoghese Rui Costa per 85 miliardi di lire. Il trequartista era arrivato alla Fiorentina nel 1994 e, in 7 stagioni, aveva trascinato i viola alla conquista di due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana, con 50 reti in 276 presenze.

Il giocatore si ambienta bene anche al Milan: in 5 stagioni segna solo 4 reti in 124 presenze, ma vince scudetto (2003-2004), Coppa Italia (2002-2003) e soprattutto la Champions League del 2002-2003 in finale con la Juventus, seguita dalla Supercoppa Europea conquistata ai danni del Porto. Nel 2006 lascia Milano a parametro zero e torna al Benfica, club nel quale ha mosso i primi passi nel mondo del calcio e di cui oggi è presidente.

  1. Andrea Pirlo dall’Inter al Milan

In quell’anno Milano è il cuore degli affari di calciomercato. In particolare tra le due società cittadine, il Milan e l’Inter, ci sono ottimi rapporti e tanti calciatori passano da una sponda all’altra dei Navigli.Nel 2001 è il turno di Andrea Pirlo, che passa dai nerazzurri ai rossoneri per 35 miliardi di lire più il cartellino del croato Drazen Brncic.

Il centrocampista ex Brescia, infatti, non aveva inciso nella sua esperienza in nerazzurro e cercava una nuova esperienza per trovare la definitiva consacrazione nel calcio italiano. Arrivato a Milano nel 1998-1999, all’Inter gioca 40 partite tra il 1998-1999 e il 2000-2001, senza mai trovare la via del gol. Durante la sua permanenza nel club nerazzurro, è stato anche spedito in prestito alla Reggina e al Brescia, prima della sua definitiva cessione ai cugini rossoneri.

 

 

Pirlo al Milan diventerà il campione che tutti conosciamo, grazie a 401 presenze e 41 reti in dieci stagioni, dove il centrocampista contribuisce alla vittoria di 2 scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, due Champions League, 2 Supercoppe Europee e un Campionato del Mondo per Club, prima di passare alla Juventus nel 2011 a parametro zero (ne parleremo nelle prossime puntate). Durante la sua permanenza in rossonero, vincerà anche il Mondiale del 2006 con la Nazionale Italiana.

E Brncic? Il giocatore croato non trova spazio nell’Inter di Cuper e a gennaio viene mandato in prestito all’Ancona in Serie B. E non sarà l’unico scambio Milan-Inter in questi primi anni 2000 che sarà vantaggi ai rossoneri e provocherà rimpianti ai nerazzurri…

  1. Pavel Nedved dalla Lazio alla Juventus

Da Milano torniamo ancora una volta a Roma, sponda Lazio. Siamo nell’estate del 2001 e la Juventus si presenta a Formello con un’offerta di 85 miliardi di lire per Pavel Nedeved: Cragnotti non può dire di no, anche se il centrocampista ceco sarebbe rimasto volentieri a Roma, come raccontato da Luciano Moggi anni dopo.

I bianconeri, dunque, sostituiscono il partente Zinedine Zidane con uno dei giocatori europei più in vista del momento: nei suoi 5 anni in biancoceleste, infatti, Nedved ha vinto lo Scudetto del 1999-2000, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane, la Coppa delle Coppe 1998-1999 e la Supercoppa Europea del 1999, con 51 reti in 2017 presenze.

 

La “Furia Ceca” conquisterà anche i tifosi della Juventus. A Torino dal 2001 al 2009, il centrocampista ceco in bianconero vince 2 scudetti (oltre a quello revocato del 2004-2005), 2 Supercoppe Italiane e il Pallone d’Oro del 2004, con l’unico rimpianto della finale di Champions League contro il Milan nel 2003 non disputata per squalifica a causa dell’ammonizione rimediata in semifinale contro il Real Madrid.

Nedved diventerà una bandiera della Vecchia Signora, soprattutto per la scelta di scendere in Serie B a seguito di Calciopoli. Una volta appese le scarpette al chiodo nel 2009, rifiutando la corte dell’Inter di Mourinho, dal 2015 al 2022 è stato vice-presidente della Juve.

  1. Filippo Inzaghi dalla Juventus al Milan

Per un campione che arriva a Torino, un altro se ne va. Marcello Lippi vuole puntare sulla coppia d’attacco Del Piero-Trezeguet, per questo la dirigenza bianconera deve rinunciare a un altro bomber di lusso: parliamo di Filippo Inzaghi. Il condor Adriano Galliani fiuta il colpo e si presenta nella sede sociale della Juventus con un’offerta di 70 miliardi di lire, più il cartellino di Cristian Zenoni, appena acquistato dal Milan in quella sessione di calciomercato. Il matrimonio s’ha da fare e Pippo Gol diventa un nuovo giocatore rossonero.

Dalla sua esperienza in bianconero, Inzaghi si era portato a casa ben tre trofei (lo Scudetto del 1997-1998, la Supercoppa Italiana del 1997, l’Intertoto del 1999), con la finale di Champions League persa nel 1998 contro il Real Madrid: in totale sono state 89 le marcature in 165 presenze come juventino.

Al Milan, invece, l’attaccante piacentino toccherà il tetto del mondo, conquistando 2 scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane, due Champions League, due Supercoppe europee e il Campionato per mondo per Club. In 11 anni in rossonero, in cui sarà anche Campione del Mondo con la Nazionale Italiana nel 2006, Inzaghi segnerà 126 reti in 300 presenze, formando con Andrij Shevchenko una delle coppie di attaccanti più forti della storia del calcio mondiale. Niente male, per un giocatore “scartato” dalla Juventus…

  1. Gianluigi Buffon e Lilian Thuram dal Parma alla Juventus

Nelle prime due posizioni di questa Top Ten ci sono tre giocatori che sono strettamente collegati l’uno con l’altro. Siamo ancora una volta nella Torino bianconera e il 2001 è un anno di grandi cambiamenti, come avrete già ampiamente intuito. Lo Scudetto manca da tre stagioni e al termine dell’esperienza di Carlo Ancelotti la Juve decide di affidare la panchina a Marcello Lippi, colui che aveva riportato la Vecchia Signora nell’olimpo del calcio mondiale tra il 1994 e il 1997.

 

 

Dopo l’addio di Zidane (ne parleremo tra poco), i bianconeri hanno un bel tesoretto da spendere sul calciomercato, così bussano alla porta del Parma e chiedono due giocatori fondamentali per i gialloblù: Gianluigi Buffon e Lilian Thuram. Per convincere Tanzi a privarsi del portiere e del terzino, Moggi si presentò con 75 miliardi di lire per l’italiano e 70 miliardi per il francese: impossibile dire di no a due offerte del genere.

Il tempo darà ragione ai bianconeri. Gianluigi Buffon rimarrà alla Juventus dal 2001 al 2018 e vi tornerà nel periodo tra il 2019 e il 2021, diventando anche il capitano dopo l’addio di Alessandro Del Piero nel 2012: il suo palmares in bianconero parla di 10 Scudetti (più quello revocato nel 2004-2005), 5 Coppe Italia e 6 Supercoppe Italiane, con gli unici rimpianti delle tre finali di Champions League perse (2002-2003, 2014-2015, 2016-2017). Dopo la vittoria del Campionato del Mondo del 2006, decide di restare in bianconero nonostante Calciopoli.

Lilian Thuram, invece, resterà alla Juve per 5 anni, vincendo “solo” 2 scudetti (più quello revocato) e 2 Supercoppe Italiane, prima di passare al Barcellona nel 2006 allo scoppio dello scandalo di Calciopoli per soli 5 milioni di euro.

  1. Zinedine Zidane dalla Juventus al Real Madrid

Il trasferimento da record di quella sessione di calciomercato estivo del 2001, infine, è senza dubbio quello di Zinedine Zidane dalla Juventus al Real Madrid. A un anno di distanza dal colpo Figo (ne abbiamo parlato la settimana scorsa), Florentino Perez regala ai blancos un altro pezzo da novanta,presentandosi a Torino con un’offerta monstre di 160 miliardi di lire.

Dal 1996 al 2001 il centrocampista francese alla Juventus aveva vinto 2 scudetti, una Supercoppa Italiana, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea, una Coppa Intertoto e il Pallone d’Oro del 1998, con due finali di Champions League perse consecutivamente tra il 1997 e il 1998. Vestiva la maglia bianconera quando si laureò campione del Mondo e d’Europa con la Francia tra il 1998 e il 2000.

 

L’esperienza al Real Madrid sarà altrettanto soddisfacente, dato che Zidane vincerà in Spagna una Liga, due Supercoppe di Spagna e la Champions League proprio del 2001-2002, nella stagione del suo arrivo con i Galacticos. Al termine del 2005-2006 decide di dire addio al calcio giocato, dopo 227 presenze e 49 reti al Real Madrid.

L’ultima partita ufficiale da calciatore di Zidane è stata la finale del Campionato del Mondo 2006 tra Italia e Francia, con la brutta pagina della testata a Marco Materazzi che gli è costata l’espulsione diretta. Si riscatterà da allenatore, sempre al Real Madrid, guidando i madrileni alla conquista di 3 Champions League tra il 2015 e il 2018.

A cura di Giacomo Grasselli

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