Se cercate su You Tube il suo nome, il primo video che vi verrà fuori dalla ricerca lo racconta alla perfezione. Interdizione in mezzo al campo, geometrie, guizzi e se capita anche qualche gol. Pochi a dir la verità. Aster Vranckx, centrocampista classe 2002 arrivato dal Wolfsburg, può essere descritto così. È infatti lui il nuovo centrocampista del Milan di Pioli, utile rincalzo che avrà tempo e modo di crescere e adattarsi al calcio italiano.
L’identikit rispetta alla perfezione i parametri seguiti dalla MM in questo mercato. Giovane, pronto e con più di settanta partite tra i pro. Anche se naturalmente gli andrà dato del tempo per ambientarsi. Vranckx è il terzo belga dell’estate rossonera dopo Origi e De Ketelaere. Tra l’altro con la stellina ex Bruges, Aster si era già incrociato due anni fa quando vestiva la maglia del Mechelen. Curiosità: proprio al termine di quella stagione i due arrivano a contendersi il premio “miglior giovane del campionato”, alla fine la spunta CDK con Vranckx subito dietro. Ora si ritrovano a Milanello. Chissà se Charles gli farà una battuta.
La formula del prestito
Il diciannovenne belga, che tra l’altro è diventato capitano della nazionale Under 21, è arrivato al Milan in prestito oneroso con diritto di riscatto. Un milione subito, undici in caso di eventuale conferma. Tradotto: i rossoneri avranno tutto il tempo per valutarlo e scegliere se riscattarlo o meno. Senza fretta. Vranckx sarà entusiasta di accettare la proposta del Milan, anche perché al Wolfsburg, con l’allenatore Niko Kovac, non è scattata la scintilla. Meglio quindi cambiare aria. Maldini e Massara lo hanno scelto e hanno deciso di puntarci. Lui dal canto suo ha rifiutato Atalanta e Bologna pur di aspettare il Milan. Questione di appeal e visibilità. Il club tedesco avrebbe voluto strappare qualcosa in più, ma ha accettato visti i tempi stretti e la volontà del giocatore.
Lascia quindi il Wolfsburg, squadra dove è nata la stella del suo idolo Kevin De Bruyne. In Germania però la sua stagione non è andata male, 28 presenze lo scorso anno, di cui 4 in Champions League, due gol e tante buone cose fatte vedere. Dinamismo, testa, forza e la capacità di dettare i tempi in mezzo. Non a caso ci avevano messo gli occhi in tanti. Alla fine l'ha spuntata il Milan, a pochi giorni dalla chiusura del mercato. Colpo in prospettiva.
Lo scorso anno in Germania giocava in mezzo nel 4-2-3-1 di Kohfeldt. Al Milan trova lo stesso modulo e agirebbe nella stessa posizione. Lui che da piccolo dribblava sull’esterno e sognava CR7. Non l’ha mai incrociato, magari in futuro ci sarà occasione. Intanto la Serie A sarà una bella vetrina per spiccare il volo. Se fa il calciatore lo deve alla sua famiglia, in particolare a sua mamma che lo ha sempre spronato. “Devi dare di più per arrivare in alto”. Presa alla lettera. Ora lo accoglie Pioli, che avrà il compito di farlo crescere e di inserirlo nei meccanismi del centrocampo rossonero. Magari appena dietro a De Ketelaere, come in quella classifica di due anni fa. Stavolta però giocheranno dalla stessa parte.