Daniele De Rossi e Roberto Mancini insieme. E non come giocatore e allenatore, ma fianco a fianco nella nazionale italiana. Daniele collaboratore tecnico di Roberto, un'idea già nata a febbraio 2020. De Rossi, appena tornato da Buenos Aires dopo l'esperienza al Boca Juniors, decide di iniziare a studiare per diventare allenatore.
Qui arriva la telefonata di Mancini per portarlo con sé a Euro 2020 al suo fianco, in panchina. Un discorso soltanto rinviato a causa del Covid, ma che adesso si è concretizzato con un contratto per De Rossi fino al termine dell'Europeo.
La stima di Mancini, d'altronde, nasce già per il Daniele De Rossi giocatore. Era il 2012 quando Mancio, alla guida del Manchester City, avrebbe fatto carte false pur di portarlo in Inghilterra. I due si vedono a Roma per discuterne, una lunga notte di tira e molla. Sembra fatta, ma 12 ore dopo De Rossi chiama Mancini e crolla, in perfetto dialetto romano: "Nun je la faccio".
Fitte al cuore per Daniele e sangue alla testa per il Mancio, che ci rimane molto male. Sergio Berti, procuratore di De Rossi, conserva ancora oggi il foglietto in cui il Manchester City formulò quella bozza di offerta dai numeri fantascientifici.
Uno dei tanti no nella carriera di De Rossi che l'anno prima aveva declinato l'offerta del Real Madrid, così come la proposta della Fiorentina dell'ex compagno Montella subito dopo la fine dell'avventura alla Roma. Adesso per De Rossi si spalancano ancora una volta le porte di Coverciano, ma stavolta con un ruolo inedito. E sta funzionando.