Sapersi reinventare, anche quando hai vinto tutto. Sapersi rimettere in gioco anche a 34 anni con umilità, nonostante sia stato bicampione d’Europa e campione del mondo con la Spagna. Cesc Fabregas riparte dal Como dopo la fine dell’avventura a Montecarlo.
Poco importa se è Serie B, ma l’Italia nella sua carriera ci doveva essere. Soprattutto per il futuro, perché il centrocampista spagnolo vuole fare l’allenatore e imparare tattica e dettami del nostro calcio per lui è fondamentale. Consueta lungimiranza. Quella che ha contraddistinto la sua carriera in continua evoluzione tra Arsenal, Barcellona e Chelsea: da centrocampista centrale a trequartista, da regista a falso nueve. Un tuttocampista.
L'ex Chelsea decisivo per il sì
Fabregas ha firmato un contratto con la squadra di Giacomo Gattuso. Decisivo l’intervento di Dennis Wise, oggi amministratore unico della società e ieri bandiera del Chelsea.
Un passato comune nei Blues che ha aiutato – anche cromaticamente – la scelta di Fabregas. Perché Cesc aveva altre offerte sul piatto ma con convinzione ha scelto l’Italia per completare la sua crescita da calciatore e incamerare le giuste nozioni prima di passare dall’altra parte. In panchina.
La similitudine con WIilshere
Lo scorso anno, Como è stata una metà di passaggio di un suo compagno di squadra a Londra. Jack Wilshere si allenò nel centro sportivo dei lombardi ma alla fine non fu tesserato. Ora l'inglese ha dato l’addio al calcio a 30 anni dopo una breve parentesi in Danimarca con l’Aarhus. E subito la nuova carriera da allenatore, nell’under 18 dell’Arsenal.
Un percorso simile a quello che vuole intraprendere Fabregas una volta tolti gli scarpini. E per indole e mentalità, per Cesc Como e la Serie B non saranno un cimitero degli elefanti, ma una nuova splendida opportunità per arricchire una carriera già dorata. Non solo in campo, soprattutto in testa.