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Luca
Bendoni

"Le critiche, il pressing e la trattativa lampo: Genoa, ecco chi è Blessin", parola del CEO dell'Oostende
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In Italia come in Belgio, Alexander Blessin ormai era abituato ad essere la "scelta a sorpresa". Il Genoa di Spors ha puntato su di lui come nuovo allenatore ma il rapporto tra le parti si è concluso dopo la sconfitta contro il Cittadella. "Se gli saranno concessi tempo e fiducia, vedrete completamente un'altra squadra in campo". Parola di Gauthier Ganaye, CEO dell'Oostende, club da cui l'allenatore tedesco proviene.

 

Gauthier Ganaye

 

Un'operazione lampo

"La trattativa che l'ha portato a Genova è stata velocissima", racconta il dirigente francese a Grandhotelcalciomercato.com. "Tutto è iniziato con una chiamata di Spors, che lo conosce bene dall'esperienza al Lipsia. E in meno di 24 ore Alexander era in aereo, dopo il pagamento della sua clausola rescissoria".

All'arrivo in aeroporto, Blessin aveva l'aria sorpresa e felice allo stesso tempo. Genuinamente, anche sul volto di Ganaye c'era un sorriso. "Da amico sono rimasto molto contento e orgoglioso per questo passo importante per la sua carriera. Gli ho dato qualche consiglio e gli ho augurato buona fortuna. Il legame che c'è tra di noi resta, e lo si è visto subito: lui mi ha chiamato dopo la nostra partita contro l'Anversa e allo stesso modo ho fatto io dopo la sua. Anche se devo dire che le tempistiche del suo passaggio in rossoblù mi hanno un po' stupito. Sapevo che c'erano molti interessamenti, ma tutti (lui compreso) pensavamo che la separazione sarebbe potuta arrivare a fine stagione, nel caso". Invece così non è stato. "Ma senza rammarico, anzi. Sono molto felice per lui".

 

 

Dalle critiche a miglior allenatore dell'anno

Un passo indietro: si torna all'estate 2020. "Quando sono arrivato all'Oostende, con il mio team abbiamo avuto colloqui con più di cinque allenatori. Volevamo un tecnico con idee di calcio moderne. Dinamico. Con voglia di crescere, imparare. E tra tutti abbiamo scelto Alexander: dopo otto anni nel vivaio del Lipsia, tra giocatori giovani da ogni parte del mondo, abbiamo ritenuto fosse pronto al salto tra i grandi. Le nostre strade si sono incrociate nel momento giusto. Non ci interessava il fatto che non avesse mai allenato una prima squadra, o che non fosse poi giovanissimo".

La squadra doveva salvarsi, dopo una annata difficile, e la stampa ebbe da ridire sulla nomina dell'allenatore: "I giornali criticavano la nostra scelta, ma Alexander ha saputo mettere tutti a tacere". Risultato: un sorprendente quinto posto in classifica e la qualifica di miglior allenatore del campionato. "In tutta sincerità, non ce l'aspettavamo. Ma ero sicuro sarebbero arrivati grandi traguardi, col tempo".

 

 

I segreti di Blessin

Il primo segreto su tutti è uno stile di gioco offensivo e rapido, "basato su un (counter)pressing alto, che punta a riconquistare subito la palla quando finisce in mano avversaria. In allenamento, lavora molto su questo aspetto. E anche sull'atletismo, oltre che sulla tattica".

Importante anche l'aspetto psicologico e personale del calciatore: "In una squadra di Alexander, i giocatori passano molto tempo al campo; spesso organizza doppie sedute. E' necessario che abbiano cura del loro corpo: devono fare attenzione a quel che mangiano, sottoporsi ai trattamenti di fisioterapia e dormire bene. La qualità del sonno è uno dei fattori determinanti nella visione di Blessin".

In tutto questo, l'ex allenatore dell'Oostende ha saputo valorizzare una serie di talenti di grande livello: "In estate abbiamo venduto molti "over" per dare spazio ai giovani sotto i 25 anni, spesso prima scovati grazie agli algoritmi e poi osservati dal vivo. Nella nostra filosofia abbiamo da subito stabilito che non avremmo pagato un singolo centesimo per un giocatore oltre quella soglia di età, eccezion fatta per occasioni irrinunciabili".

Primo su tutti, tra i giovani che si sono messi in mostra con Blessin, c'è Arthur Theate, l'anno scorso al Bologna: "Il suo successo in Serie A è la dimostrazione del buon lavoro effettuato. Siamo orgogliosi di ciò che abbiamo costruito e vogliamo andare avanti così". Senza paura, con idee moderne. Perché a volte vale la pena rischiare, e il Genoa di Spors lo sa bene.

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