Haaland e la città di Manchester: un legame nato quasi per caso. Scherzi del destino e intrecci inaspettati, che connettono la storia di Erling all’Inghilterra. Il tutto parte nel 2000: 22 anni dopo, il norvegese è tornato nel Regno Unito.
Sangue vichingo e britannico
Strano a pensare, ma Manchester fu la prima tappa del viaggio di Erling Braut Haaland. L’origine di tutto. Ricostruiamo il contesto e torniamo al 2000. Alf-Inge, padre di Erling, gioca nel Leeds, ed è proprio nell’estate di quell’anno che nasce una delle stelle più luminose del calcio odierno. Un norvegese che apre gli occhi in Inghilterra. Un qualcosa che non avviene tutti i giorni.
E cosa c’entra Manchester? Torniamo nell’estate del 2000. Sono passati tre anni dall’arrivo di Alf-Inge Haaland negli Whites, quando il norvegese decide di lasciare il club di Elland Road. Prossima destinazione: Manchester, sponda Citizens. E’ qui che arriva il primo incrocio tra Erling e la città nel Nord Ovest dell’Inghilterra.
Una storia già scritta
Ma il destino di Haaland era già stato deciso. Prima della sua nascita. Basti pensare che fu concepito in uno spogliatoio. Ma non uno qualsiasi, bensì quello di Elland Road, come raccontato da Jan Åge Fjørtoft, ex calciatore e oggi talent per la televisione norvegese. Insomma, Erling è nato con il calcio nel sangue. Dal giorno zero.
Oggi, dopo 22 anni dall’ultima volta, Haaland è tornato a Manchester. Su Erling c’era anche il Real Madrid, ma la scelta professionale, il progetto di Guardiola, e di cuore hanno pesato di più.