"L'acquisto più difficile? Beh, Lukaku". Beppe Marotta ha le idee chiare, quando lo dice ai microfoni di Sky. È il giorno dello Scudetto dell'Inter, che ha visto Romelu protagonista. Dalla Premier all'Italia. Forse, ora, dall'Italia alla Premier, con il Chelsea che pensa al suo (terzo) ritorno. Ma come è andata con i nerazzurri?
Andiamo al 2019. A maggio, poco prima di partire per le vacanze estive, arriva la presa di posizione forte, fortissima, di Romelu che sbatte i pugni sul tavolo e lancia un messaggio chiaro al Manchester United. «Me ne voglio andare». No mezzi termini. Il primo appuntamento tra Lukaku e il club inglese va proprio così e non poteva essere altrimenti perché l’attaccante belga si sente ai margini del progetto: il manager dei Red Devils Solskjaer non lo considera la prima scelta e spesso lo lascia in panchina. Il ragazzo non ne può più e vuole la Serie A. Precisamente… l’Inter.
Due i passaggi chiave che hanno sbloccato una trattativa interminabile, durata settimane e settimane, fino all'8 agosto. Innanzitutto un messaggio, il classico whatsapp chilometrico che generalmente la fidanzata tradita manda al proprio ragazzo. Lukaku in questo testo inviato al direttore sportivo del Manchester ha espresso con grande sincerità tutta la sua voglia di Inter. Parole forti, parole schiette e dirette, che hanno colpito il punto. E affondato il muro inglese.
Lo United avrebbe preferito darlo alla Juventus e le parti, ad una certa, erano davvero vicinissime: se Dybala avesse accettato la destinazione allora lo scambio alla pari si sarebbe completato. E invece no. Conte ha pressato (e urlato…) fino allo sfinimento, l’intenzione era chiara: o Lukaku o faccio un casino. Romelu alla fine è partito senza salutare, destinazione Milano.