Quattro anni in Italia Aleksandar Trajkovski non li dimentica. È arrivato nell'estate del 2015, a Palermo, e con la maglia rosanero ha vissuto quattro stagioni (20 gol in 113 presenze). In questi giorni se dici 'Palermo calcio' salta in mente a tutti un solo nome: Maurizio Zamparini, scomparso lo scorso 1 febbraio. La nostra intervista parte da qui, com'era giusto che fosse: “La notizia della morte del presidente è stata molto brutta. Non mi dimenticherò mai quello che ha fatto per me: mi ha portato in Italia e in quei quattro anni mi ha dato tanta fiducia. Ha sempre creduto in me e mi ha sempre sostenuto sia che le cose andassero bene che andassero meno bene. Rimarrà sempre nel mio cuore”, racconta ai nostri microfoni.
“Zamparini ha sempre dato tutto per Palermo, l'ho capito subito”
Il ricordo di Zamparini per Trajkovski è ancora vivo: “Ha sempre dato tutto per il Palermo. L'ho capito subito appena sono arrivato: era sempre presente per dare consigli alla squadra. Dopo le sconfitte veniva negli spogliatoi e cercava di tirarci su di morale: diceva sempre le cose giuste”.
Ancora Palermo nella sua strada
Ma a proposito di Palermo. Tra la città siciliana e Trajkovski, il filo conduttore è sempre intatto. Oggi gioca in Arabia Saudita, ma il destino ha voluto che una delle partite più importanti della sua carriera, si giochi proprio al Renzo Barbera. 24 marzo, stiamo parlando di Italia-Macedonia, semifinale dei playoff per la qualificazione a Qatar 2022: “Quando ho saputo che contro l'Italia avremmo giocato a Palermo mi sono emozionato. Dopo tanti anni tornerò nello stadio dove ho passato quattro anni bellissimi: ho emozioni forti. Per me sarà una partita bellissima in una città bellissima”.
“Per noi è una grande opportunità”
Per il popolo macedone quella sfida è già festa: “Quando abbiamo vinto l'ultima partita contro l'Islanda e abbiamo conquistato la certezza di essere nei playoff per un mondiale, per noi era già un risultato grandissimo. Mai la Macedonia ha avuto un'opportunità grande come questa per giocare un Mondiale. Se dovessimo qualificarci sarà uno spettacolo. Quando ci siamo qualificati per l'Europeo, in Macedonia è stata una festa: non era mai successo prima. Il Mondiale conta anche di più. Non immagino cosa potrebbe succedere...”.
“Di chi si deve preoccupare l'Italia? Di Trajkovski...”
Trajkovski poi ci ha parlato della sua nazionale: “Noi rispettiamo sempre gli avversari e giochiamo sempre con il cuore. Abbiamo una buona squadra. Di chi si deve preoccupare l'Italia? Di Trajkovski (dice scherzando, ndr). Elmas è squalificato, ma anche Bardhi è un giocatore forte. Di qualità ne abbiamo, anche in difesa. Siamo una squadra normale che lavora tanto e prova sempre a dare il meglio: poi quello che succede, succede. Non ci mettiamo nessun obbligo ma proviamo sempre a tirare fuori il massimo. In una partita può succedere di tutto, anche contro una grande squadra come l'Italia. Sarà un match bellissimo da giocare”.
A un passo dal ritorno
Nazionali a parte, per Trajkovski da pochi giorni è iniziata una nuova avventura. Era stato vicino a Parma e Lecce, ma per una questione legata al numero di extracomunitari non è potuto tornare in Italia. Ha firmato con l'Al-Fayha, club di prima divisione dell'Arabia Saudita. Un trasferimento fatto velocemente: “Ero in ritiro con l'Aalborg a Malta quando si è presentata questa opportunità e l'ho accettata: si è fatto tutto velocemente. Adesso darò il massimo, in futuro spero sempre di tornare in Italia. Ho dei bellissimi ricordi e il calcio italiano mi si addice. Non si sa mai, magari un giorno torno”. Intanto una capatina la sta facendo ora, al Renzo Barbera. Lo stadio dei suoi più bei ricordi italiani. Sperando che non se ne aggiungano altri questa sera. Si scherza, Aleksandar.