Arrivò alla Roma per 28.5 milioni, fu incasso record per il Verona. Le aspettative erano molto alte, purtroppo le cose per Juan Manuel Iturbe in giallorosso non sono andate per il verso giusto. Tanta pressione, per un ragazzo che fino ad allora aveva fatto qualche spezzone con il Porto e una stagione con il Verona.
L'Iturbe gialloblù
In gialloblù aveva stregato tutti. Accelerazioni, assist e gol. Luca Toni lo sa bene e ancora ringrazia. I due ogni tanto si sentono e ricordano quell’anno strepitoso: “Ci siamo divertiti, è bello ripensarci anche se sono passati anni”. Dribbling come se piovesse, tanti da far impazzire le difese di mezza Serie A.
La lotta Juve-Roma
È l’estate del 2014 e il nome di Iturbe è sulla bocca di tutti. Ha fatto così bene che sembra pronto a spiccare il volo in una grande piazza. Rivedere i video delle sue giocate in gialloblù dà un’immagine di lui quasi surrealista, così diversa da quanto ha fatto vedere dopo.
Lo cercano in tanti, la Juventus e la Roma anticipano le altre e iniziano una vera e propria corsa a due. L’Atletico del Cholo Simeone resta alla finestra, vigile, qualora ci fosse un’opportunità in cui infilarsi.
Si scatena così un’asta per l’esterno paraguaiano, il Verona non fa sconti e non scende i 30 milioni. Si tratta, nonostante l’alta richiesta dei gialloblù. In un primo momento sembrano in vantaggio i bianconeri, che hanno il gradimento del giocatore e sono vicini a un accordo con il Verona. L’addio di Conte cambia poi le carta in tavola, la Roma ne approfitta e la situazione si ribalta. Sarà giallorosso.
L'Iturbe giallorosso
Le cose poi non vanno come ci si aspettava, 39 partite e 3 gol. Decisamente troppo poco per uno arrivato per far fare il salto di qualità decisivo alla squadra. Tante ombre e poche luci. Anche se l’inizio fu dei migliori: gol all’esordio in Champions contro il Cska Mosca e nel big match contro la Juve. Proprio contro i bianconeri, scherzi del destino.