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Redazione

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Il City Group, Ekitiké, Ramos e il sogno Champions: Joao Nuno Fonseca si racconta
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João Nuno Fonseca, 33 anni, è un allenatore guidato da grandi ambizioni. Alle spalle ha un passato importante, come assistente al Nantes, al Benfica e - lo scorso anno - allo Stade de Reims in Ligue 1. Inoltre, ha lavorato nel campo delle metodologie del City Football Group. In un'intervista a grandhotelcalciomercato.com, Fonseca mette in luce il suo percorso da allenatore, i suoi progetti per il futuro e molto altro.

 

 

La sua storia parte all'Università di Coimbra. Joao studia, e viene sempre più affascinato dal Porto di José Mourinho. E' proprio lo Special One, reduce dalla monumentale vittoria in Champions League, l'ispirazione da cui partire.

Mi sono ispirato al successo di Mourinho all'FC Porto. Quello che ha fatto al Porto mi ha dato la motivazione per iniziare il mio percorso da allenatore. Ho iniziato a prendere appunti su tutto ciò che potevo vedere in TV e attraverso le conferenze stampa”, ci dice.

Un'altra figura fondamentale per il cammino di Joao Nuno è André Villas-Boas, lo Special Two: "Durante il mio periodo all'università di Coimbra, ho avuto la fortuna di incontrare Villas-Boas in una lezione. Mi ha dato consigli per capire i dettagli più fini del gioco e il rapporto tra l'allenamento e lo scenario di gioco".

 

 

Completati gli studi universitari, Joao è volato in Qatar, dove ha trascorso due anni con la "Aspire Academy" come match analyst e poi è entrato a far parte del City Football Group. Il 33enne ha avuto l'opportunità di sperimentare e lavorare alla metodologia di allenamento di molti club del gruppo - quindi Manchester City, New York City, Melbourne City e Yokohama F-Marinos City nella stagione 2017-18.

“Essere parte del CFG [City Football Group] è stato come lavorare e avere la possibilità di avere un Master allo stesso tempo. Tutti i club applicano la stessa metodologia, la stessa identità. Lo stile è incentrato attorno alla palla, in tutte le squadre del gruppo, perché la palla ha la "responsabilità" di organizzare il gioco".

"Ho imparato nel corso della mia carriera di allenatore che sono le capacità dei giocatori a generare un determinato stile di gioco: il bravo allenatore è colui che sa relazionarsi con abilità diverse e modellare un'idea comune”.

 

 

Nel corso della sua carriera, Fonseca ha avuto a che fare con alcuni dei più limpidi talenti del calcio europeo: la scorsa stagione, ad esempio, ha allenato Hugo Ekitike, attaccante 20enne che quest'estate è passato ai campioni di Francia del Paris-Saint Germain in prestito con riscatto dal Reims: “È stato un piacere avere la possibilità di allenare Hugo. La sua mentalità, la capacità di vedere prima degli altri con i suoi movimenti anticipatori contro la linea difensiva è enorme".

"Il talento che ha verrà plasmato e migliorato grazie anche alla qualità dei giocatori che ha intorno al PSG. Se continuerà a crescere come sta facendo, secondo me diventerà un'opzione seria per la nazionale maggiore francese".

Un altro prospetto interessante che Fonseca ha allenato è Goncalo Ramos, attaccante che sta segnando a raffica con il Benfica e ha ereditato lo scettro di Darwin Nunez: “Era sempre pronto ad ascoltare le nostre indicazioni, ed è duttile: gioca sia in attacco sia come centrocampista offensivo. Ti dà la possibilità di essere sempre imprevedibile quando pianifichi una strategia per una partita".

"Un altro giocatore che per me è incredibile è Paulo Bernardo, centrocampista classe 2002. Gioca già per la prima squadra del Benfica: sono sicuro che, se l'allenatore gli darà tempo e possibilità di giocare ai massimi livelli, farà vedere grandi cose".

La scorsa estate João - la cui carriera e i cui interessi sono diretti da Wasserman, una delle agenzie sportive più potenti e influenti del mondo - ha lasciato lo Stade de Reims, dopo un dodicesimo posto in Ligue 1. E ora è desideroso di tornare in panchina, ma senza fretta: “I miei progetti futuri sono trovare un club o una nazionale che creda nelle mie capacità, per aggiungere valore alle esperienze che ho già, che sia come assistente o come primo allenatore. Voglio trovare l'opportunità e il progetto giusti per realizzare il mio sogno, ascoltare l'inno della Champions in panchina".


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