Le sue passioni sono tante. Leggere libri, imparare cose nuove e fare gol. Questo è Kelvin Yeboah, nuovo attaccante del Genoa di Shevchenko appena arrivato dallo Sturm Graz. “È uno che ha sempre voglia di imparare, che non molla mai quando si mette in testa una cosa”. Parola di suo fratello McAnthony, che lo conosce meglio di chiunque altro.
“Tornare in Italia era il suo obiettivo, non sa quanto era felice quando è arrivata la chiamata del Genoa. Che poi non ce lo aspettavamo proprio”. Fulmine a ciel sereno. Lui che l’Italia la aveva solo assaggiata da giovanissimo con le maglie di Monza, Novara e Gozzano. Feeling mai sbocciato. “In Italia nessuno ha mai capito realmente il suo valore, giocava terzino o sull’esterno ma mai centravanti. Andare fuori gli è servito, si é fatto le ossa. È cresciuto tanto sia fisicamente che dal punto di vista tecnico. Ha imparato anche a conoscersi meglio, poi quando inizi a fare gol é tutto più semplice”. Questione di continuità e fiducia. Oggi Kelvin torna in Italia da protagonista, pronto a dimostrare il suo valore. Riscatto come parola d’ordine.
In rossoblù avrà una guida come Sheva, esempio e punto di riferimento. “Non vede l’ora”. Suo fratello conferma che la voglia è tanta. Come tanti sono i suoi modelli, uno su tutti lo zio Tony che é stato una leggenda del calcio negli anni novanta: “È un’ispirazione per tutti noi fratelli che giochiamo. Con Kelvin si sentono spesso, sia prima che dopo le partite via whatsapp. Le racconto questa. Una volta andò in tribuna a vedere una sua partita contro l’Austria Vienna e lui fece 4 gol. È sicuro che la presenza dello zio gli ha dato la carica giusta per fare così bene”. Questione di sensazioni, ma anche di cuore, campo e famiglia. Yeboah il gol ce l’ha nel sangue, chissà che non abbia preso proprio dallo zio. A Genova lo aspettano.
Kelvin è il secondo miglior marcatore italiano dopo Immobile, con 14 gol in 28 partite con lo Sturm Graz. Ora la Serie A con il Genoa. Tappa importante della sua carriera, anche se gli si dovrà dare il tempo giusto. E una fiducia che forse nel nostro paese gli è sempre mancata. La sua storia parte da lontano, da Accrà in Ghana da dove viene la sua famiglia. Anche suo papà giocava a calcio, nei dilettanti. Oggi lavora in Piemonte come magazziniere. “Siamo tutti molto legati. Sia tra noi fratelli che con i nostri genitori e zii. Ci diamo molto supporto reciproco, anche quando siamo lontani. Ora saremo contenti di avere Kelvin più vicino”. L’Italia era il suo sogno e l’ha raggiunto. Ora sarà il campo a parlare.
La sua è anche una storia di rivincite. Dai provini in Danimarca e Svezia in cui è stato scartato alla chiamata di Nicolato in U21 e quella del Genoa per farlo diventare il nuovo nove dell’attacco rossoblù. Sulla maglia ci sarà il 45, numero tanto caro a un altro italiano, sempre attaccante, sempre figlio di emigranti che ora gioca in Turchia e che i tedeschi ricordano molto bene. Yeboah è pronto a dimostrare chi è. Lui che si è presentato in nazionale cantando “stand by me” con Udogie. É il rito di iniziazione dei nuovi con la maglia azzurra. Spalle larghe e personalità. Kelvin le ossa se le è fatte all’estero e ora aspetta solo il momento per fare quello che gli riesce meglio: gol.