Il Milan ha cercato in Francia nuovi talenti per arricchire la sua rosa nell'estate 2021: dopo Maignan e Giroud, è arrivato Fodé Ballo-Touré. L’esterno franco-senegalese è stato scelto il ruolo di ‘vice Theo Hernandez’. Corsa e spinta offensiva le sue doti migliori, concentrazione e costanza di rendimento i punti deboli su cui hanno sempre lavorato i suoi ex allenatori. In Francia il classe 1997 conta sul registro ha 108 partite in Ligue 1, di cui 24 nella stagione 20/21 con il Monaco terzo in Ligue 1 e un buon 6,28 di media voto senza aver mai segnato. Infatti, Ballo Touré prima del gol all'Empoli non era mai finito sul tabellino tra i professionisti. Solo un gol con la squadra B del Paris Saint Germain.
BALLO-TOURÉ: CARATTERISTICHE E PROFILO
Fodé Ballo-Touré è nato in Francia ma ha origini senegalesi: veste prima la maglia delle nazionali giovanili dei bleus, poi sceglie quella del Senegal per due ragioni: la chiamata del ct Aliou Cissé e la madre: “Sono cresciuto con lei ed è senegalese, voglio renderla sempre più fiera di me”. Nasce esterno d’attacco ma col passare degli anni scala fino a diventare terzino seguendo le intuizioni di un suo allenatore nelle giovanili del PSG, che lo vedeva molto più pericoloso sulla trequarti avversaria se vi fosse arrivato lanciato a grande velocità partendo dalla difesa. Una scelta, quella di passare da esterno d’attacco a terzino, che a Ballo-Touré non è mai andata giù del tutto ma che ha accettato professionalmente ma non senza fatiche: “All’inizio non aveva l’indole da difensore. Ha dovuto adattarsi e lavorare molto sull’equilibrio e la precisione dei movimenti. Ora le cose vanno meglio”, disse due anni fa Sylvain Ripoll, ct dell’U21 francese. La sua natura e propensione offensiva lo rendono un esterno a tutta fascia: lo si può trovare spesso largo, sulla nella linea degli attaccanti, quando la squadra attacca. È un profilo ideale per essere il secondo di Théo Hernandez, un altro che con la spinta ha qualcosa a che fare.
“HAI TUTTO PER DIVENTARE UN GRANDE GIOCATORE”: IL PERCORSO
Ballo-Touré nasce e cresce nell’Ile-de-France, il miglior vivaio di Francia. Entra a 13 anni nel settore giovanile del Paris Saint-Germain. Amico di Presnel Kimpembé (con cui condivide buona parte del percorso di crescita), Ballo-Touré è considerato uno dei migliori prospetti della cantera parigina, ma al momento di passare professionista snobba il PSG e sceglie il Lille: “Qui i giovani vengono valorizzati di più”. Trova Marcelo Bielsa e l’argentino individua i suoi difetti: “Hai tutto per diventare un grande calciatore. Devi lavorare su concentrazione e continuità”. A gennaio però Bielsa viene esonerato e in panchina arriva Galtier: due allenatori differenti, due modi diversi di lavorare, nuovi metodi da imparare. La ricompensa degli apprendimenti negli anni a Lille è il passaggio all’ambizioso Monaco per 11 milioni di euro nel gennaio 2019. Nel Principato gioca 74 partite ufficiali ma non ottiene mai il grado di titolare fisso: la discontinuità è ancora il suo punto debole. È questo il tassello su cui Pioli dovrebbe concentrarsi, prima di farlo lavorare un po’ anche sotto porta…
BALLO-TOURÉ E QUELLO STRANO RAPPORTO CON IL GOL
Nonostante Ballo-Touré di natura sia più offensivo che difensivo, il suo rapporto con il gol è molto particolare: non ne contava nessuno tra i professionisti - prima di Empoli - anche se a dire la verità uno lo aveva fatto. Era il 30 settembre 2017, il Lille giocava in trasferta ad Amiens e al 17° minuto Ballo-Touré aveva segnato il gol dello 0-1 momentaneo con una bella conclusione di destro dentro l’area di rigore. Nel settore ospiti però in un secondo dalla gioia si sfiora la tragedia: i tifosi del Monaco esultano, ma la balaustra cede e i supporters cadono in campo. Attimi di tensione: per ‘fortuna’, ci saranno solo cinque feriti gravi ma nessun morto. La partita però non verrà più ripresa e il suo gol (l’unico finora nella sua carriera) non verrà registrato. Ma il rapporto strano tra il gol e Ballo-Touré non si limita solo a questo episodio: il nuovo esterno del Milan nella sua carriera contra anche tre gol al… passivo. Dal 2017 al 2020 ha collezionato un autogol a stagione. Con l’assist le cose vanno decisamente meglio, grazie alla capacità di arrivare spesso sul fondo e all’ottima tecnica del suo mancino.
Intervistato nello scorso inverno, Pierre Kalulu (altra colonna francese del Milan di Pioli) definì Théo Hernandez un “treno quando parte su quella fascia”. Ora che ad aumentare le frequenze potrebbe arrivare anche Fodé Ballo-Touré, la corsia sinistra del Milan diventerebbe una linea ad alta velocità tutta francese. Il dubbio, per Pioli, sarebbe scegliere quale TGV mettere in moto ogni domenica.
a cura di Cosimo Bartoloni