Otto anni. Tanto tempo è trascorso da quando Romelu Lukaku ha vestito per l'ultima volta la maglia del Chelsea. Un cerchio che sta per chiudersi per iniziare una nuova storia che, sia i blues che il belga, si aspettano sia diversa rispetto alla prima parentesi. D'altronde Lukaku arrivò al Chelsea da neomaggiorenne, ma con tante aspettative visto che venne pagato 12 milioni di euro (più bonus) dall'Anderlecht. Cifra irrisoria se confrontata ai 115 milioni di euro che oggi sta pagando il club di Roman Abramovich.
Altri tempi, come quel 30 agosto 2013 quando Lukaku giocò per l'ultima volta un match con i blues. Era la Supercoppa Uefa tra i blues, vincitori dell'Europa League, e il Bayern Monaco che aveva conquistato la Champions. Ventidue minuti in campo senza lasciare traccia per Romelu, come le 15 presenze a Londra dove non è mai riuscito a trovare la via del gol.
Cech tra i pali, difesa a quattro con Ivanovic, Cahill, David Luiz e Ashley Cole. A centrocampo Ramires e Lampard a supporto della trequarti composta da Schurrle, Oscar e Hazard. In attacco il riferimento centrale era el nino Torres. Di questi, soltanto tre sono sotto contratto con un club: Ivanovic (West Bromwich), Oscar (Shangai SIPG) e Hazard (Real Madrid). Gli altri sono svincolati o hanno appeso gli scarpini al chiodo.
Era il Chelsea di José Mourinho, ma anche di Kevin De Bruyne ed Eden Hazard. Tre giovani di grande prospettiva, insieme a Lukaku, che giocarono insieme appena qualche mese e che costarono alla società inglese 60 milioni di euro. Con rese diverse, perché l'unica ricca plusvalenza venne garantita da Hazard, ceduto due anni fa al Real Madrid per circa 100 milioni di euro.
Adesso Romelu si prepara a tornare a Stamford Bridge, ma non più come giovane di prospettiva, bensì come bomber affermato pronto a fare la differenza e a esultare, per la prima volta, sotto la curva che dai prossimi giorni tornerà a riempirsi di tifosi.