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Francesco
Pietrella

Sicurezza Maignan, il "pistolero" che voleva fare l'attaccante
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“Voglio fare l’attaccante!”. E si impuntava, perché a Maignan fare il portiere non piaceva. Voleva giocare davanti, prendersi la gloria, così Romain Damiano, uno dei suoi primi allenatori, lo prese da parte per un patto. “C’è un provino per giocare al PSG, gioca in porta solo una partita”. Mike aveva 14 anni e mise i guantoni. Prima volta di tante.

Penalty

Maignan è la sicurezza del Milan, il dopo Gigio dal rendimento sicuro. Contro il Liverpool, all'esordio in Champions, ha parato un rigore ad Anfield sull’1-0 per i Reds, neutralizzando Salah. Erano sedici anni che un portiere rossonero non ipnotizzava un giocatore dagli undici metri in Champions League. L’ultimo era stato Dida a Istanbul nel 2005, finale della grande coppa. Non serve ricordare com’è finita. Buona la statistica dei penalty poi: 14 parati e 31 subiti.

Maignan è arrivato a Milanello come re dei cleah sheet, 21 a Lilla nell’ultima stagione da campione di Francia. Meglio di Oblak, Ederson, Eduard Mendy, Courtois e Donnarumma. Colpo di Maldini e Massara a 15 milioni.

Coraggio

Parola chiave: personalità. L’ha dimostrato anche a 17 anni. Famosa la storia con Ibra ai tempi del PSG, quando era un ragazzino delle giovanili. Lui lo apostrofò come "portiere di me…", Mike rispose a tono. “Allora tu sei un attaccante di me…”.

Nello spogliatoio, invece di prenderlo da parte e fargli capire che certe cose non si dicono, Zlatan ne lodò personalità e coraggio. Poi si sono ritrovati a Milanello. Altri pregi? L'istinto, i riflessi, la costanza, la concentrazione. Come Donnarumma. Non è uno che urla a sproposito. Ai tempi del Villiers-le-Bel veniva chiamato il “Pistolero” come Suarez, perché voleva fare l’attaccante. Tempo e talento hanno detto altro. Il Milan ringrazia.

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