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Redazione

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Nainggolan e quel ritorno... al telefono: il mercato che cambia le regole
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C'è un vecchio detto del calciomercato che dice: “A tavola e a tavolino si fanno le trattative”. Tutto vero, soprattutto in Italia. Anche se negli ultimi mesi, qualcosa per forza è cambiato. L'hotel di calciomercato che si apre questo gennaio non potrà avere quella atmosfera di sempre: da un anno le trattative sono cambiate. I rapporti già solidi, lo sono diventati ancora di più: a distanza, la fiducia è tutto. E per gli agenti, andarsene a costruire di nuovi è una grande sfida. Quasi come portare un giocatore da una squadra all'altra.

 

 

 

L'Italia e l'estero: due mondi comunicanti in fase di mercato, ma anche tanto diversi. Per esempio, lo sapete come si fanno le trattative? Chi lavora tanto con i club fuori dagli italici confini, riceve solo delle mail. Altamente professionale, un po' freddo forse. Soprattutto per come ci immaginiamo le trattative. Magari a cena, magari davanti a una buona bottiglia di vino. Spesso è lì che gli affari, almeno da noi, si portano a termine. Anzi, si ideano: vai a cena con il Corvino di turno (ne citiamo uno, ma vale per tutti)? Parli del più e del meno e nasce l'incastro che può essere quello giusto.

 

 

Adesso, invece, è diverso: il massimo dell'interazione possibile è la videochiamata. Quasi mai si viaggia (si tornerà presto a farlo, questo lo sperano tutti) per chiudere una trattativa. E poi, è chiaro, ci sono trattative e trattative. Per esempio, la Serie A ha aperto con un grande colpo. E un grande ritorno: Nainggolan al Cagliari. Pensate che sia stato difficile riportarlo in Sardegna? Molto meno di quello che sarebbe potuto sembrare. Giulini, da Milano, sente l'agente del giocatore, Beltrami, che a sua volta comunica con Radja, a Cagliari per le vacanze. “Acceleriamo?”. “Acceleriamo”.

 

Ausilio, ds dell'Inter e a Milano come Giulini, si accorda con i rossoblù, che hanno fretta di chiudere visto l'infortunio di Rog (stagione a rischio: rottura del crociato del ginocchio destro). Ecco fatto: Nainggolan e il Cagliari erano reciproche prime scelte, in questo caso basta un tablet o un telefono per chiudere tutto.

 

 

Trattativa difficile, allora? Nei mesi prima, forse. Non adesso: merito dei rapporti già creati, delle telefonate già portate avanti. Per festeggiare l'esito si andrà al ristorante dopo, quando si potrà di nuovo. Adesso ci si accontenta di una telefonata, un WhatsApp per salutarsi e pensare subito alla prossima mossa di un mercato che a gennaio metterà in campo soprattutto tante idee. Quelle che di solito vengono a cena e che oggi dovranno venire davanti a uno schermo. Anche in Italia, questa volta. Ma le sorprese non smetteranno di arrivare.

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