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Davide
Masi

Petrucci e la fame di tornare: “Mi sento carichissimo”
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L’ultima esperienza di Davide è stata in Israele, a circa 4mila chilometri dalla sua Roma. Lontano sì, ma lui è stato sempre pronto ad esperienze di questo tipo. D’altronde lasciare l’Italia per volare a Manchester a soli 17 anni non è da tutti.

 

 

Petrucci: “Ho voglia di dimostrare di essere un giocatore forte”

 

Dai 17 anni in giro per il mondo. Da Manchester fino all’Hapoel Be’er Sheva, l’ultima esperienza di Petrucci. A febbraio l’addio a Israele e la crescente voglia di tornare in campo: “Mi manca tantissimo: vivendo di questo da più di 20 anni è dura stare senza, la fortuna è che in questo momento avendo due bimbi piccoli posso godermi molto di più la famiglia e le piccole cose rendendo tutto ciò meno complicato” racconta ai nostri microfoni.



Lui aspetta la chiamata giusta, anche se in questi mesi il telefono ha squillato diverse volte: “Ho ricevuto delle offerte sia dall’Italia che dall’estero, alcune che avrei preso in considerazione ma che poi per un motivo o un altro non si sono concretizzate, altre invece che ho reputato non fossero la soluzione giusta, perciò ho preferito aspettare: mi auguro di ripartire il prima possibile”.


 

 

Italia o estero? Davide non ha molti dubbi: “Vorrei riassaporare un po’ di calcio italiano e riavvicinarmi alla mia famiglia. Chiaramente avendo giocato quasi 15 anni all’estero so che anche la pista estera potrebbe essere un'opzione, ma se potessi scegliere ad oggi preferirei l'Italia sia per una questione calcistica che familiare. Vorrei una trovare una squadra che crede in me, che mi apprezza sia a livello calcistico che umano, sapendo che potrei portare esperienza sia in campo che fuori. Mi piacerebbe trovare un contesto ambizioso e serio, dove si gioca a calcio, dove c’è voglia di lavorare e crescere. Chiaramente sempre puntando a vincere”.



La voglia di tornare è tanta. Mesi di attesa, pazienza ma anche tanto lavoro e allenamento: “Ho lavorato quotidianamente. In realtà non ho mai smesso, mi sono allenato con alcune squadre, mantenendo la condizione. Anche ora mi sto allenando con dei preparatori, sono più che pronto a ricominciare”.

 

 

In giro per il mondo da ormai quattordici anni. Paesi diversi e un bagaglio di esperienze sempre più pieno: “Si cresce dopo ogni esperienza, spesso soprattutto da quelle negative e difficili. Avendo giocato in sei paesi diversi, sicuramente ho ampliato il mio bagaglio sia tecnico che umano. Penso che in ogni squadra ci sia bisogno del giusto mix di giovani e di gente più esperta, in questo caso sono certo di poter essere un valore aggiunto per chiunque sia pronto a credere in me”. Adesso Petrucci aspetta solo la chiamata giusta. Poi sarà tempo di allacciare di nuovo gli scarpini e tornare in campo. Questione di tempo.

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