Sono i giorni del ritorno di Paul Pogba alla Juventus. Il "Polpo" è arrivato a Torino.
In Nations League, ad ottobre, Paul Pogba è tornato nello stadio che l'ha reso grande: con la maglia della Juve, tra il 2012 e il 2016, il francese si è consacrato nel calcio mondiale come uno dei migliori centrocampisti della sua generazione. L'Allianz Stadium riaccolse dunque il suo ex centrocampista: una storia d'amore durata 4 anni, e forse mai davvero finita.
La storia d'amore tra Pogba e Torino
Selfie in autobus, occhi innamorati e una scritta: "Torino". La storia Instagram con cui Pogba si è ripresentato nella sua vecchia città lascia intendere molto del suo rapporto con quella che è stata la sua casa per 4 stagioni.
Una casa tappezzata di mille ricordi: il primo, indelebile, riporta al 20 ottobre 2012. La prima firma di Pogba allo Stadium arriva contro una rivale, il Napoli: un tiro al volo di sinistro che è bastato ai tifosi per capire che di fronte non c'era un giocatore come tutti gli altri.
Da quel giorno in avanti Paul diventa un vero e proprio pupillo, il diamante di casa. Lanciato e protetto da Conte, coccolato e responsabilizzato da Allegri. Dalla numero 6 alla numero 10, due numeri con un certo valore nella storia bianconera. Sempre più leader, sempre più protagonista: un amore sincero e ricambiato. Ma come spesso succede, tormentato: la famosa "vacanza", come Pogba chiamò l'esperienza alla Juve dopo il suo ritorno allo United, per molti è ancora oggi una ferita aperta. Ma l'amore, si sa, non conosce ragione.
Pogba non ha mai nascosto i suoi sentimenti per la città in cui è diventato grande: ogni ritorno a Torino, con la maglia della Francia o del Manchester, è stata l'occasione per un flusso di ricordi e foto che lo riportano indietro di quasi 10 anni. Lo riportano al giorno in cui si prese la Juve, lo Stadium e i cuori dei suoi tifosi. E allora lo Stadium, per lui, non sarà mai un posto normale: perché Pogba, Torino, la ama davvero. E la città ricambia. Adesso è tutto pronto per il secondo capitolo di una storia infinita.
A cura di Michele Cappello