Probabilmente si riposerà solo il 24 maggio, magari battendo l’ennesimo record. Vincenzo Italiano e il suo Spezia vanno di corsa, e non da oggi. Ieri è andato in scena l’ennesimo spettacolo di chi rifugge qualsiasi stereotipo da neopromossa esordiente. 22 punti in 24 giornate, tredicesimo posto e zona retrocessione lontana. Seconda miglior partenza di sempre nella storia della Serie A per una debuttante. Ma sarà comunque sofferenza per rimanere in Serie A, guai a fare altri discorsi con Italiano, ma i risultati - alcuni eccellenti come quelli con Milan, Roma e Napoli - stanno regalando allo Spezia uno spazio di manovra importante. ,
Serve accumulare, che siano punti o energie, per chi corre ininterrottamente da nove mesi. Con una promozione in Serie A conquistata solo il 20 agosto, anche il mercato è stato di rincorsa. Affrettato ma oculato, corposo ma non casuale. Con il ds Meluso che ha dovuto anche “lottare” contro l’affezione di Italiano per i suoi ragazzi: “Io non rinuncio a nessuno per la Serie A”. Alla fine in meno di un mese lo Spezia ha movimentato 31 giocatori, tra entrate ed uscite, costruendo una rosa giovane ma ampia, anche per ovviare all’incognita Covid. Quella variabile non controllabile che a Benevento, a novembre, ha lasciato 12 giocatori a casa. Un ottimo alibi per chiunque. Non per Italiano. 0-3 e vittoria... di corsa ovviamente.
Diciannove acquisti e dodici cessioni, in 26 giorni. Spesa totale: poco più di tre milioni. Una corsa contro il tempo che Meluso ha preso come una missione, probabilmente rimettendoci in ore di sonno, ma guadagnandoci in soddisfazione ogni domenica. Tante le operazioni riuscite, da Nzola a parametro zero, Estevez dell’Estundiantes e Ismajli dell’Hajduk Spalato.
E poi i tanti giovani. Agudelo, Chabot, Agoumé e Pobega solo per citarne alcuni. Chi all'esordio in Serie A, chi con il talento ancora inespresso. Meluso li ha scelti, Italiano è riuscito a tirare fuori il meglio da tutti. Coraggio, passione e meritocrazia, in campo come fuori. Gia da adesso si inizierà a ragionare su come convertire tutto questo lavoro in valore futuro per la società. Per alcuni sarà molto difficile strappare condizioni favorevoli - Pobega e Agoumé sono in prestito secco. Per gli altri c'è quella condizione chiamata "diritto di riscatto". Serve la Serie A, ma a La Spezia il possibile lo stanno facendo, l'impossibile anche. Per i miracoli si stanno attrezzando.