La valigia pronta, la mente aperta a nuove esperienze. Questa la storia di Manuel Pucciarelli, partito da Montermurlo e arrivato in Austrialia. A Melbourne, passando dagli Emirati, dove ha giocato negli ultimi mesi. Attaccante giramondo, con una voglia matta di vincere: “Ho scelto l’Australia sia come esperienza di vita che per il progetto della società. Hanno strutture da Serie A e sono campioni in carica. Punteremo a vincere ed é una cosa che in carriera mi mancava." È arrivato in Australia grazie a un assist di Maccarone, suo ex compagno di squadra e di reparto all’Empoli. Con Big Mac c’è grande feeling, sia in campo che fuori: “Maccarone e Grella sono stati importanti nella mia scelta. Li ho sentiti varie volte, mi hanno fatto capire tanti aspetti dell’Australia. È un mondo diverso, con modi di vivere diametralmente opposti. C’é però una grande comunità di Italiani a Melbourne e in ogni caso non penso che avrò problemi a integrarmi. È stata una trattativa molto lunga e complicata, tra visti e tante altre cose. Ora sono pronto a calarmi in questa nuova realtà”.
Il derby Italiano con Diamanti. Entrambi da Prato a Melbourne
In Australia troverà poi un suo connazionale, Alino Diamanti. Da Prato a Melbourne. Ritrovarsi dall’altra parte del mondo dopo tante partite giocate da avversari in Serie A: “Ci siamo sentiti durante la trattativa. Mi ha spiegato molte cose tecniche del calcio in Australia. Le squadre sono valide e molto forti fisicamente. Noi veniamo dalla stessa città e abbiamo tanti amicizie in comune, ci siamo poi incrociati tante volte in campo, l’ultima volta in quel famoso Palermo-Empoli che preferisco non ricordare...”
Pronto a nuove esperienze, anche se Empoli sarà sempre casa sua
La mente di Manuel è aperta a nuove sfide, ma il suo cuore sarà sempre ad Empoli. La sua casa, da quando aveva 10 anni. Ricordi, esperienze e tanti amici: “Sono legatissimo a Empoli, ho passato 16 anni meravigliosi. Ho tantissimi ricordi belli. Dall’esordio in Serie A alla promozione. Con Sarri giocavamo benissimo, abbiamo fatto grandi partite contro tutti." Ricordi indelebili. Anche se poi, a giugno 2016, fu inevitabile la separazione: “Mi è dispiaciuto molto ma era la cosa giusta da fare. Torniamo sempre a quel Palermo-Empoli e alla retrocessione. Ero consapevole di dover cambiare aria. Il Chievo mi voleva e io avevo voglia di restare ancora in Serie A. Non me ne pento”.
Anche se Empoli per Pucciarelli è casa e fosse per lui non sarebbe mai voluto andare via. Tante sono state le offerte rifiutate nel corso degli anni, Sampdoria e Sassuolo su tutte: “Potevo seguire Giampaolo, ma alla fine ho scelto di restare a Empoli. In quella situazione fu decisivo anche il Presidente, che voleva tenere sia me che Saponara. Io poi stavo benissimo, non ho avuto rimpianti nel dire di no”.
Dopo il Chievo arriverà il Pescara e poi gli Emirati: “Ho scelto di buttarmi in una nuova avventura. Anche se non avevo mai giocato all’estero prima. Mi sono trovato molto bene, anche se alcune cose sono un po’ strane e bisogna adattarsi un po’”. Abitudini sui generis, proprie delle loro tradizioni. Dalle preghiere in campo fino a particolari usanze culinarie: “Loro mangiano a tutte le ore, tranne ovviamente durante il Ramadan. Potrebbero mangiare anche mezz’ora prima della partita. Poi bisogna abituarsi anche alle loro tradizioni, come le preghiere. Anche durante l’allenamento capitava di doversi fermare per 15/20 minuti per la preghiera. Da noi una cosa del genere è fuori dal mondo, li invece è la normalità e bisogna rispettarlo”.
Apertura mentale, voglia di scoprire nuove culture oltre che di vincere. Questa la sfida di Manuel Pucciarelli. Arrivato in Australia per arrivare primo. Magari vincendo il derby italiano con Diamanti, vendicando quel maledetto 28 maggio 2017 che a Palermo gli costò la retrocessione...