Nel calciomercato spesso si uniscono programmazione ed opportunità. Spesso una società è già pronta a chiudere per un allenatore e all'ultimo al tecnico arriva quell'offerta unica e irrinunciabile. Oppure si fa convincere dalla sua squadra a restare fedele e a sposare un nuovo progetto. 

Proprio questo stava per succedere alla fine dello scorso maggio durante il corteggiamento del Torino per Ivan Juric, in quel momento ancora allenatore del Verona.  

Il croato in due anni ha portato l'Hellas a livelli altissimi, passando dall'essere una neopromossa a lottare per restare stabilmente nella parte sinistra della classifica. Tra le offerte ricevute (Qui il retroscena), Juric ha messo come priorità un progetto ambizioso, prima che le richieste economiche. 

E se da una parte il Verona provava a trattenerlo alzando la propria offerta fino a 1.9 milioni a stagione, dall'altra c'era l'offerta del Torino, che lo ha fatto diventare l'allenatore più pagato nella storia del club con un triennale da 2 milioni più bonus. 

In attesa della chiusura però, i granata si sono cautelati sondando vari nomi. Fra tutti, il vero piano B era rappresentato da Claudio Ranieri, che aveva appena salutato la Sampdoria (e che due settimane fa ha firmato il nuovo contratto con il Watford). Contatti top secret fra la società e il tecnico, che sarebbe potuto tornare a Torino 12 anni dopo l'esperienza sulla panchina della Juventus. 

Nei caldissimi giorni che hanno preceduto l'annuncio di Juric, la dirigenza del Torino avrebbe addirittura fatto una videochiamata con l'allenatore romano per manifestare apertamente l'apprezzamento. Lontano da occhi indiscreti e senza fare trapelare nulla, ma solo il nome del candidato principale, Ivan Juric, che poi è arrivato ufficialmente pochi giorni dopo.   

Ranieri invece, che è stato contatto da diversi club (Qui un retroscena dopo l'addio alla Sampdoria), è rimasto a osservare il calcio dopo l'esperienza con il Watford.