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Niccolò
Severini

L'idolo Bonucci, il sentirsi vero uomo Juve e puntare al futuro, chi è Alessandro Pio Riccio: "È già un leader"
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Vent’anni, un rinnovo da poco firmato con la Juventus e in rampa di lancio. Dopo un’ottima stagione nell’Under 23 ora le conferme con le Nazionali giovanili: Alessandro Pio Riccio è pronto a prendersi anche il calcio dei grandi in Serie B al Modena.

Nato a Napoli nel 2002, il difensore si è trasferito a Torino a 14 anni, nel 2016: “I bianconeri lo hanno notato grazie a una segnalazione del loro osservatore in Campania – racconta il procuratore Beppe Galli a grandhotelcalciomercato.com -. Il papà Biagio iscrisse tutte e tre i suoi figli (Antonio, Angelo e Alessandro, ndr) alla scuola calcio Sport Village”. La Juve non perse tempo e grazie alla segnalazione dell’osservatore rimase subito impressionata dalla qualità di Riccio e lo portò subito a Torino. 

Il rinnovo con la Juventus

Torino che sarà ancora nel suo futuro perché il difensore ha prolungato il suo contratto fino al 2024. Grazie alle ottime prestazioni dell’ultima stagione si è conquistato l’attenzione della prima squadra: “La Juve vede in lui una possibilità di crescita esponenziale – continua Galli – e per non perderlo ha giocato d’anticipo per blindarlo dalle attenzioni di numerosi club importanti”.

Tra le soddisfazioni dell’ultimo anno anche l’esordio con l’Italia under 20: “È arrivato in Nazionale in punta di piedi ma già ne è diventato un punto fermo – non si nasconde Galli -. Il merito va anche al Ct Alberto Bollini che ne ha notato subito le qualità: è un ragazzo umile che sa leggere le situazioni di gioco calandosi perfettamente nel ruolo e mostrando le caratteristiche di un centrale moderno”.

Riccio sa calciare sia di destro che di sinistro, con la stessa naturalezza, dice di lui chi lo ha accompagnato nella sua crescita e sa essere efficiente su entrambi i lati del campo. Inoltre la velocità è tra le sue migliori qualità, così come il gioco con i compagni: “È giovane ma sembra un veterano per come gioca. Dal mio punto di vista è un leader nato e grazie alla Juve under 23 sta limando quei ‘difetti’ che potevano ostacolare la sua crescita: le seconde squadre aiutano tanto a crescere e lui ne sta decisamente approfittando. Gli faccio i miei complimenti”.

Le soddisfazioni giovanili

Nella sua giovane carriera però anche un grande traguardo già raggiunto, l’argento agli europei under 17. Ma l’ambizione del ragazzo gli ha fatto vedere il bicchiere mezzo vuoto, anziché festeggiare “solamente” il bel risultato. Infatti, per Riccio e compagni, quello fu un dispiacere perché hanno visto sfumare un’occasione che a livello giovanile è la massima espressione di gioia. Il passato non si può cambiare, ma sul futuro si può decisamente incidere: infatti la Juve crede molto in lui.

Nonostante le molte attenzioni ricevute, Riccio si sente un vero uomo Juventus, proprio come il suo idolo Leonardo Bonucci. Il giovane difensore si reputa privilegiato per l’opportunità di essere lì con lui e gli altri compagni della prima squadra: “Cerca sempre di rubare con gli occhi qualsiasi accorgimento e con furbizia prova a fare suoi i segreti del calcio che conta”, racconta Galli, che ha ricevuto la segnalazione, ancora una volta, da Ciro Caruso, ex giocatore del Napoli e ora scout. 

La convocazione in Champions League

Futuro immediato in maglia bianconera? Con Allegri non ha ancora parlato “ma Riccio partirà in ritiro con la prima squadra e spero possa avere un’opportunità perché, oggi più che  mai, si è finalmente preso coscienza di ripartire dai settori giovanili e si inizia a parlare insistentemente dei giovani come il futuro del nostro calcio”, non si nasconde il procuratore. Con i “grandi”, Riccio ha già avuto un’emozione unica: la convocazione in Champions League contro il Barcellona a fine ottobre 2020: “Mi impegnerò al massimo per stare in questo calcio, è troppo bello!”, aveva confidato il ragazzo una volta finita la partita.

Quando chiediamo a Galli un aneddoto sul giovane, il procuratore ci racconta ‘semplicemente’ il ragazzo e la voglia che ha di fare gruppo: “Un aneddoto vero e proprio non lo ho. È un ragazzo straordinario, sempre a disposizione di tutti. Un giocherellone negli spogliatoi ma sempre il primo a metterci la faccia, ecco perché va d’accordo con tutti i compagni. E posso dire, dal punto di vista caratteriale, che se perde una partita, gli puoi parlare solo il giorno dopo. È uno vero”.

 

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