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Cosimo
Bartoloni

Il duello di mercato, doppi passi e pianti disperati: i Lazio-Inter di Ronaldo
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"Ronaldo è certo che l'anno prossimo giocherà nella Lazio". Titolava così il quotidiano spagnolo Marca nella primavera del 1997. Il signor Nazario da Lima, noto come 'Il fenomeno', giocava nel Barcellona ma sembrava vedersi già altrove nonostante fosse in Catalogna da neanche un anno. A fine stagione, il Barça per blindarlo aveva strappato un accordo verbale con l'agente ma al momento della firma le cose che le parti si erano dette non erano state rispettate. Il rinnovo saltò: Ronaldo era ufficialmente sul mercato. Apriti cielo. 

 

La sfida di mercato tra Lazio e Inter per comprare Ronaldo

Su di lui piombarono tre squadre: i Rangers, l'Inter di Moratti e la Lazio di Cragnotti. L'accordo con il club biancoceleste fu molto vicino. Pare che l'allora patron della Lazio avesse già approvato l'aumento del budget pubblicitario della sua Cirio (che sarebbe passato da sessanta miliardi circa a centocinquanta), e che avesse proposto a Ronaldo un contratto quinquennale, superiore, in termini di stipendio, del doppio rispetto a quanto stesse percependo in Spagna. Il Fenomeno era in stato di grazia e il futuro davanti a sé brillava. La Lazio lo voleva prendere e ci ha provato fino all'ultimo. Poi però l'ha spuntata l'Inter, che seguiva il giocatore sin dai tempi del Cruzeiro e che si fece meno scrupoli a pagare la clausola rescissoria, che "all'epoca era una novità che spaventava i club", come disse l'agente Branchini: fu così che Ronaldo si vestì di nerazzurro, per 48 miliardi di lire.

 

Doppi passi e pianti: gioie e dolori 

Da quel momento in poi, la Lazio si è spesso trovata davanti al destino di Ronaldo nei cinque anni del soggiorno del fenomeno in Italia. Per una grande gioia e serate o pomeriggi da incubo: la soddisfazione più grande è stata la finale di Coppa UEFA del Parco dei Principi. 6 maggio 1998: l'Inter batte la Lazio 3-0, con un doppio passo di Ronaldo a Marchegiani che ha ancora da smaltire l'acido lattico agli addominali obliqui. I dolori invece sono di più e di diverso tipo. Il primo in data 12 aprile 2000, finale di andata di Coppa Italia all'Olimpico di Roma, Lazio-Inter. Tutto ruota attorno al numero 6: Ronaldo torna in campo 6 mesi dopo un grave infortunio al ginocchio. E' il suo grande ritorno ma dopo 6 minuti il legamento fa crack di nuovo. Couto capisce subito la gravità dell'infortunio e chiama i soccorritori, Ronaldo resta a terra con la faccia rossa mentre urla dal dolore e si tiene il ginocchio. Altri 6 mesi di stop.

 

 

 

E infine, due anni dopo circa, il famoso 5 maggio. L'Inter perde clamorosamente il campionato all'Olimpico all'ultima giornata, proprio contro la Lazio. Ronaldo esce dal campo al 77' (già sul 4-2) e scoppia in lacrime in panchina. Dentro di sé forse ha pensato: "Vi immaginate se in questo stadio avessi dovuto passare cinque anni..."

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