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Cosimo
Bartoloni

4mila km per vivere il sogno della Coppa di Francia: la settimana da Dio dell’AS Saint-Pierraise
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Quando si parla di Coppa di Francia spesso si accosta il termine "magia". Il perché è dovuto alle storie incredibili che ogni anno la competizione nazionale francese offre agli appassionati. La Coupe de France ha regalato pagine di storia incredibili (QUI per scoprirne alcune) in cui i protagonisti, molto spesso, non sono stati gli squadroni. Ogni anno infatti i più attesi sono i 'più deboli', ossia i dilettanti delle serie inferiori, anche quelli degli ultimi gradini della gerarchia del calcio francese. E poco importa se alla fine nessuno di loro è riuscito ad alzare la coppa allo Stade de France: a loro basta una notte da sogno contro i grandi campioni della Ligue 1. O compiere un viaggio… transoceanico per vivere un’esperienza unica e una settimana da Dio, come quella che stanno vivendo i giocatori dell'AS Saint-Pierraise.

 

Credits Photo: Pagina Facebook AS Saint-Pierraise

 

 

Prima di raccontare la nuova storia, è necessario fare prima un piccolo passo indietro. Può essere infatti spontaneo e lecito chiedersi cosa c’entri un viaggio transoceanico con una coppa nazionale. Ebbene, nel caso della Coupe De France, tutte le squadre possono prendere parte alla competizione dal primo turno: sia i dilettanti di ogni categoria che i club residenti in quei territori di altri continenti che fanno però parte della Repubblica francese e sono riconosciuti dalla Federation Française de Football. È il caso dell’AS Saint-Pierraise, squadra della ‘Collettività d’oltremare di Saint-Pierre et Miquelon’, un gruppo di isole (la cui popolazione non tocca i seimila abitanti), situate vicino al Canada e riconosciute come territorio francese dai tempi della restaurazione di Luigi XVIII (XIX secolo). La squadra si è qualificata al terzo turno e questo venerdì affronterà l’USSA Vertou, club della regione della Loira che milita in quinta divisione. Per poter prendere parte al match, tutto l’AS Saint-Pierraise ha effettuato un viaggio in aereo di più di quattromila chilometri per raggiungere la Francia. Per una settimana, giocatori, dirigenza e staff tecnico stanno vivendo una vita da professionisti. Una vita da sogno.

 

Il gruppo dell'AS Saint-Pierraise in visita al centro sportivo del Nantes. Qui con l'allenatore dei canarini, Antoine Kombouaré. Credits photo: Pagina Facebook AS Saint-Pierraise

 

 

La settimana da Dio dei giocatori dell’AS Saint-Pierraise

I 'verdi' (così vengono chiamati per il colore sociale del club) sono arrivati a Parigi domenica scorsa e sono stati subito accolti dalla federcalcio francese niente di meno che al centro tecnico di Clairefontaine, lì dove alloggia la nazionale di Deschamps nei periodi dedicati alle soste per le nazionali. Martedì l'AS Saint-Pierraise si è allenato nel campo calpestato dai campioni del mondo e il giorno dopo tutto il gruppo è partito per la Loira, con tappa a Nantes, dove i giocatori e lo staff tecnico hanno potuto visitare il centro sportivo del prestigioso club francese gialloverde. Da giovedì poi la squadra è arrivata a Vertou, dove ha iniziato a prepararsi in vista della partita. Visto il contesto, per i dilettanti sarà difficile riuscire a non distrarsi: "La pressione salirà col passare delle ore", ha raccontato l’allenatore del club a footamateur.fr. "Giudicarci è difficile anche per noi: nel nostro arcipelago giochiamo un campionato composto da tre squadre, che si svolge da maggio a settembre. La maggior parte dei calciatori durante l’inverno fa hockey su ghiaccio".

 

 

Al di là del risultato che darà il campo (la partita si giocherà questo venerdì 17 settembre alle 20:00), per i 'verdi' dell'AS Saint-Pierraise si tratterà della più bella settimana della loro storia da calciatori. Almeno fino a oggi. Poi chissà: anche per chi sta dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, sognare di sfidare Messi, Neymar e Mbappé al Parco dei principi non costa nulla. In Coppa di Francia tutto è possibile. Le distanze ‘sociali’, di categoria ed economiche sono azzerate in partenza. Non quelle geografiche. Chiedetelo ai giocatori del Saint-Pierraise: più di quattromila chilometri per vivere una settimana da sogno. Magari non l'ultima. Servirà una nuova magia.

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