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Redazione

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Salah, la Fiorentina e il contratto in... arabo: la soluzione non è stata Google translate
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Mohamed Salah ha sempre vissuto così: tante certezze. E un punto interrogativo, che resta, a distanza di anni. E qui il campo non c'entra. Occhio al mercato. Che fine aveva fatto il telefono di Salah nel giugno del 2015? Qualcuno, a Firenze, crede sia stato lanciato direttamente nel mare blu d’Egitto pur di non rispondere al ds Pradé, determinato nel convincere il ragazzo a restare alla Fiorentina per un’altra stagione. No, non c’è mai stato verso, prima la segreteria, poi direttamente non raggiungibile. Game over.

 

 

Il mistero però parte da lontano, più precisamente da febbraio, quando Salah decide di lasciare il Chelsea in prestito per trovare maggiore continuità in Italia. I viola si fanno sotto e arrivano a compilare i documenti proprio all’ultimo giorno disponibile. O meglio, all’ultima ora, tutto per un piccolo problema di... lingua: l’egiziano infatti pretende che il contratto sia interamente tradotto in arabo. «E come facciamo? È un casino!».

Dirigenti viola nel panico. Il primo tentativo si chiama Google Translate, ma il risultato finale è un buco nell’acqua. La soluzione, così, se la porta da casa proprio il riccioluto attaccante e si chiama Ramy Abbas, un amico di fiducia che ama stupire sui social network.

 

Dopo cinque ore di controllo accurato di tutta la documentazione, tra italiano, inglese e arabo, sorge improvvisamente un altro ostacolo bello grande da risolvere. «Io non firmo se non ho la possibilità di decidere se essere riscattato o meno».

Ergo: il ragazzo vuole essere padrone del proprio destino e non dipendere da nessuno. La Fiorentina ci pensa un attimo, è a conoscenza del rischio che potrebbe correre ma accetta: il diritto di riscatto viene fissato a 19 milioni, l’ultima parola sarà del giocatore. Che segna 4 gol nelle prime 7 di campionato e chiude la stagione con prestazioni di altissimo livello.

 

Alla fine dei giochi Salah, convocato dalla sua Nazionale, parte per l’Egitto e non tornerà più a Firenze, cambiando addirittura numero di telefono. Quello giusto lo darà a pochi intimi, tra cui i dirigenti della Roma, che il 6 agosto 2015 lo compreranno dal Chelsea.

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