Idee, fondi e un progetto a lungo termine. La Salernitana del patron Iervolino è partita benissimo e sta stupendo tutti in questo inizio di campionato. Ma non è un caso. È frutto di un iter chiaro, preciso e da seguire alla lettera. I fili li muove Morgan De Sanctis, allievo di Sabatini, alla prima vera esperienza da direttore sportivo. Con lui Simone Lo Schiavo - con cui aveva già lavorato a Roma - e Giulio Migliaccio. Applausi, tutti meritati. Andiamo a vedere perchè.
Partire dalla partita di ieri contro la Sampdoria è il modo migliore per fotografare e raccontare il lavoro svolto dalla dirigenza della Salernitana sul mercato. Acquisti mirati, funzionali e pronti. Scommesse sì, ma fatte sempre con criterio e cognizione di causa. I quattro gol contro i blucerchiati sono arrivati tutti da giocatori presi sul mercato: dal riscatto di Bonazzoli, pagato 5 milioni proprio dalla Samp, a Vilhena, Dia e Botheim. Ma non solo. A Salerno quest’estate sono arrivati anche Candreva, Maggiore, Lovato, Bradaric, Bronn, Bohinen, Mikael e Diogo Valencia. Tradotto: rinforzi in ogni reparto, molti di questi giovani e di prospettiva. E il campo finora gli sta dando ragione. Ieri contro la Sampdoria Nicola ha schierato sei nuovi acquisti su undici titolari. Nella ripresa poi sono entrati dalla panchina tutti nuovi acquisti, fatta eccezione per Kastanos che era già in rosa lo scorso anno ma che in estate è stato riscattato dalla Juventus. Quattro punti in tre partite, quattro gol segnati e solo uno subito contro la Roma di Mou. L’inizio è stato dei migliori, ora servirà non smettere di correre.
La Salernitana di Nicola è un mix di esperienza e gioventù. In mezzo storie e aneddoti di personaggi cult. Di quelli che non ti aspetti. Uno su tutti Botheim che lo scorso anno con il Bodø Glimt ha fatto tre gol alla Roma tra andata e ritorno, due nel famoso 6 a 1 del 21 ottobre. “Non sono riuscito a chiudere occhio per tutta la notte”. Serata indimenticabile. Dal circolo polare artico è ripartita la sua carriera, dopo tre stagioni incolori al Rosenborg. Curiosità: se cercate su YouTube “Flow Kingz” troverete un video da quasi 10mila visualizzazioni in cui Botheim rappava con Haaland, suo ex compagno di stanza in nazionale e amico inseparabile. Nello stesso weekend in cui Erling ha trovato la sua prima tripletta in Inghilterra, è arrivato il primo squillo italiano di Erik. Incroci del destino, il loro li ha sempre visti insieme.
Un altro protagonista è Boulaye Dia, attaccante senegalese che ha trovato il gol alla prima da titolare in A. Pronti via, gli sono bastati 8 minuti. Poi ha indossato le vesti di assistman e ha mandato in porta sia Bonazzoli che Botheim. Nicola gli ha dato fiducia e lui l’ha ripagata in pieno. Man of the match. Dia è uno che quando conta si esalta, per conferma chiedere al Liverpool: lo scorso hanno ha fatto tremare Alisson&co nella semifinale di ritorno di Champions. Boulaye giocava al Villareal e dopo 180’ secondi segnava il gol del vantaggio dei suoi, poi purtroppo inifluente ai fini della qualificazione. Prima volta in Champions della vita e ricordo da incorniciare tra i più belli. Spunta messa alla voce “sogni realizzati”, adesso il nuovo obiettivo sarà salvare la Salernitana.
Di altre storie poi ce ne sarebbero a bizzeffe, aneddoti e retroscena che si intrecciano tra passato e presente. Uno su tutti quello di Vilhena che quattro anni fa, quando era la stellina del Feyenoord, poteva andare alla Samp e che ieri proprio contro la Samp ha trovato il primo gol in A della sua vita. “Rifiutai per stare vicino a mia mamma che stava male, non volevo lasciarla”. Scelte di vita, che vanno oltre il calcio. Il centrocampista è poi andato al Krasnodar e all’Espanyol, senza trovare però fortuna. Ora Salerno potrebbe essere la sua isola felice.
Quella di ieri all'Arechi quindi per la Salernitana è stata una serata speciale, in cui tutto è funzionato alla perfezione. Merito dei nuovi acquisti, di chi li ha presi e di un allenatore che ha saputo assemblarli in fretta. La Salernitana non vinceva con 4 gol di scarto in A dal 1999, quando diede quattro schiaffi al Bologna di Mazzone e dal suo ritorno nella massima serie le aveva vinte tutte segnando sempre solo una rete in più degli altri. Ieri invece è stata festa grande. Nicola ha fatto i complimenti alla squadra, “ho visto la giusta cattiveria, bravi tutti”. Se continueranno così, di complimenti ne arriveranno altri. Così come di gol e di vittorie larghe nel punteggio. La strada per la salvezza è questa, bisognerà solo continuare a crederci e non smettere di sognare.