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Sampdoria, l'allenatore e le superstizioni di Ferrero
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Che allenatore scegliere? I nomi sono quattro. Due, a restringere: Giampaolo e D'Aversa, con Pirlo e Iachini più sullo sfondo. La Sampdoria prepara il nuovo corso, ma Ferrero ancora non vuole dare la risposta finale. Perché? Non è solo una questione di valutazioni, non è solo una questione di ingaggi. C’è molto di più.

Le superstizioni di Ferrero

Cosa? Ferrero lo conosciamo bene. E ha il cinema nelle vene. Quello nuovo, sì, ma anche quello vecchio. Il suo personaggio preferito? Un certo Totò. E il collegamento è presto detto: superstizioso da matti, Totò; superstizioso da matti, Ferrero. Ed è per questo che l’idea di ingaggiare un allenatore a giugno non gli piace particolarmente.

 

 

Anzi, preferirebbe proprio evitarlo. Nuova scelta, sì, ma (se possibile) all’inizio del mese prossimo, per evitare congiunzioni astrali non molto favorevoli. Chi lo conosce bene, sa che il presidente della Sampdoria si ricorda a memoria la data di ogni allenatore che ha annunciato. Due sono stati quelli di giugno: Zenga (11 giugno 2015, ma c’erano da preparare i preliminari di Europa League) e Di Francesco (22 giugno 2019). 

 

 

Con il primo, è stata registrata la peggiore sconfitta interna nella storia del club in competizioni Uefa (0-4 al Vojvodina, esonero poi a novembre); con il secondo, si è arrivati a una risoluzione del contratto dopo poche settimane dall’inizio del campionato. Insomma, non è andata così bene. E se si tratta di aspettare qualche giorno in più per conoscere il nuovo allenatore della Samp, allora Ferrero se lo prenderà tutto.

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