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Davide
Masi

Alla scoperta del Tondela: la favola del calcio portoghese a un passo dalla storia
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Sostenibilità e pianificazione. Il Tondela ha un modus operandi ben preciso. Una comunità di cinquemila persone che arriva in finale di coppa nazionale. Un piccolo popolo che grazie al calcio sogna in grande. Anni di programmazione e di lavoro oculato, che hanno permesso al Tondela di ottenere risultati mozzafiato. Domenica la storica sfida contro il Porto. Il punto più alto di un percorso iniziato tempo fa.

 

 

Photo credits: 2play

 

 

Il racconto di Nicola Ventra, dg del Tondela



La passione del proprio popolo, l’amore per il calcio e un forte senso di appartenenza. Il Tondela è questo. E nella favola del club del distretto di Viseu, c’è anche un po’ d’Italia. “Sono qui da tre anni e mezzo e in questa stagione siamo riusciti ad arrivare in finale di coppa di Portogallo. È una storia bellissima, non era mai successo che una squadra “da salvezza” arrivasse in finale”. A parlare ai microfoni di Grandhotelcalciomercato.com è Nicola Ventra, direttore generale del club. Dalla Basilicata al Portogallo. Da Melfi a Tondela. Da un comune di diciassettemila persone a un altro ancora più piccolo. Il tutto per inseguire un sogno. “Ho sempre voluto fare questo lavoro. Ho avuto proposte per fare l’agente o altro ma ho sempre scartato”.

 

 

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Nicola ha sempre avuto un obiettivo ben preciso. Un sogno nel cassetto coltivato giorno dopo giorno. “Quando ho finito di studiare all’università ho sempre voluto lavorare nel mondo del calcio. Feci un corso in Management dello Sport, tra l’altro creato dal presidente Gravina e scoperto per caso guardando La Domenica Sportiva. Mi iscrissi subito all’Università di Teramo. Nel 2009 introdussero l’Erasmus Placement, che ti permetteva di lavorare in un’istituzione. Quando vinsi la seconda borsa di studio presentai un progetto a Baldini, anche lui iscritto a quel corso, per studiare il calcio inglese. Al tempo lui era in Inghilterra con Capello e mi diede la possibilità di passare 6 mesi con loro in nazionale”. Da lì un altro master a Londra. Poi le prime esperienze come consulente nel mondo del business: dal trasferimento dei giocatori alla parte commerciale. 

 

Nicola Ventra è parte integrante del progetto del Tondela da ormai circa tre anni e mezzo. “Io ho avuto il mandato per studiare il mercato portoghese e capire quali club si potessero comprare. Ho fatto questo per due anni. Poi il Tondela è stato comprato dalla Hope Group, una holding cinese che era anche proprietaria di Parma e Granada. Loro, senza conoscermi, mi diedero questa opportunità".

 

  

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Il calcio portoghese e il mondo del Tondela

 

Un progetto basato sulla ricerca e sulla valorizzazione dei giovani. Un punto cardine per tutti i club portoghesi: "I giocatori in Portogallo se fanno bene hanno una valutazione altissima e li puoi vendere benissimo. Qui non ci sono limiti di calciatori stranieri e per questo arrivano tanti under 20 sudamericani”. 

 

Dalla stellina Fabio Vieira del Porto, ai tanti gioiellini presenti proprio in casa Tondela: “Un nostro talento da tenere d’occhio è Thiago Almeida, classe 2001 già convocato con la nazionale under 21 portoghese. È un terzino destro veloce. Abbiamo anche un nazionale uruguaiano. Si chiama Boselli, è un classe 1999. Lui ha segnato 10 gol, è un giocatore interessantissimo”. Insomma, in Liga Nos i talenti non mancano. Diversi giovani da tenere d’occhio e già pronti per il grande salto.In Italia nessuno guarda il campionato portoghese quando invece dovrebbe essere il primo da seguire. Ci sono tanti giocatori forti. Qui trovi ragazzi talentuosi ma già preparati tatticamente e fisicamente per la Serie A. Noi avevamo preso anche Muratore. L’Atalanta pagava metà dell’ingaggio e lo abbiamo portato qui. Lui, passando dalla realtà italiana a quella portoghese, si è accorto che il calcio qui non è lento. Pensava di trovare un ritmo simile a quello spagnolo”.

 

 

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Investire in un club portoghese ha diversi vantaggi. Poche spese (a partire dagli ingaggi dei giocatori) e, potenzialmente, tanti ricavi.“Un calciatore che gioca qui guadagna in media come un calciatore nella Serie C italiana. Comprare un club in Portogallo è fondamentale, perché puoi valorizzare tutti i giovani e i costi di gestione sono bassissimi. Anche Baldini e Marotta mostrarono molto interesse ad acquistare un club portoghese".

 

 

Come nel resto d’Europa, il Covid ha portato anche qualche problema economico nelle casse del club. A causa della pandemia, la Hope Group non ha più potuto investire all’estero a causa delle limitazioni imposte dal governo cinese. Senza risorse ci siamo sempre salvati e abbiamo fatto questo percorso di crescita”.





I piani per il futuro e la sfida contro il Porto

 

Domenica l’appuntamento con la storia. Il Tondela si prepara per la finale contro il Porto. “La stiamo vivendo bene.Venivamo da sette anni consecutivi nel massimo campionato, questa stagione però c’è stata la prima retrocessione nella storia del club. La coppa ha distratto i giocatori, anche a livello mediatico. Se vinciamo la finale andiamo direttamente in Europa League”.

 

E in Portogallo, la finale di coppa, è una partita sentitissima. “È una festa grandissima. Per i nostri giocatori è qualcosa di trascendentale. Si gioca in uno stadio riservato solo per questa partita”. A tifare il Tondela, però, non saranno solo cinquemila. La società di Viseu sta pian piano diventando sempre più seguita, soprattutto a livello mediatico.Su Instagram abbiamo cinquantamila seguaci, abbiamo anche il record di sponsor sulla maglietta. Abbiamo creato la filosofia del Tondela come squadra del centro di Portogallo, questo perché non ci sono altri club in questa zona nella prima divisione. Abbiamo fatto tante cose nuove con quello che avevamo a disposizione”.

 

Adesso Nicola si gode il presente. Per il futuro si vedrà: Il mio obiettivo era di lavorare bene in Portogallo e poi tornare in Italia, al Parma. Con il Covid però ci sono state delle problematiche. Mi hanno contattato anche diversi investitori americani".

 

 

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Novanta minuti da un traguardo memorabile. Contro il Porto non sarà semplice, ma per il Tondela nulla è impossibile. La favola continua. 

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