Yacine Adli è già indiavolato. Il Milan lo aspetta a giugno e il giovane centrocampista continua crescere con la maglia del Bordeaux. Allenato da Petkovic, Adli continua a dimostrarsi di un livello superiore rispetto ai compagni. Se infatti il Bordeaux non se la stia passando bene, quando c’è lui in campo c’è più speranza. In realtà la sua stagione è iniziata un po’ a rilento: probabilmente condizionato ed elettrizzato dall’ufficializzazione del suo futuro passaggio al Milan, Petkovic ha aspettato un po’ prima di schierarlo titolare fisso. Poi l’ha fatto perché non poteva continuare a farne a meno. E i risultati si vedono: già un gol e sei assist. Le frequenze si alzano di settimana in settimana: decisivo e anche trascinatore del gruppo in campo, cosa che prima non faceva. Di questo passo a giugno arriverà carico.
La storia di Adli
Artista. I suoi genitori lo hanno plasmato sin dalla tenera età facendolo diventare un ragazzo curioso e desideroso di scoprire sempre cose nuove (QUI altri aneddoti su di lui). Ha iniziato a leggere libri da quando aveva 4 anni, da piccolo ha praticato judo e sviluppato l’altra sua grande passione oltre al calcio: la musica. Suona il violino e il pianoforte e ha anche una bella voce per fare il cantante. Della sua elasticità mentale ha tratto i frutti a scuola, dove aveva la media dell’otto. E nonostante questo è sempre riuscito a tagliarsi uno spazio per il calcio. Anche lì le cose gli riuscivano in maniera facile. Cresciuto nell’US Villejuif (periferia di Parigi), entra presto nel settore giovanile del PSG dove diventa uno dei ragazzi più promettenti del settore giovanile. Lo paragonano a Rabiot per il taglio di capelli e non solo, ma il suo ruolo è leggermente diverso: Rabiot, infatti, è più trequartista che centrocampista. Dal PSG poi decide di andarsene temendo di non riuscire a trovare lo spazio necessario per venir fuori. A Bordeaux si è fatto conoscere, e ora lo ha blindato il Milan, che la scorsa estate ha portato a termine una trattativa top… secret.
Quell’incontro Top Secret a Casa Milan
25 agosto. Il Milan lo aveva già messo nel mirino ma quel giorno arriva la svolta. Il procuratore di Adli, Moussa Sissoko (omonimo del giocatore del Tottenham) si presenta a Casa Milan, ma entra dal retro (dal parcheggio) per passare inosservato. L’incontro si svolge in privato e si conclude nel pomeriggio. L’accordo viene trovato quel mercoledì a Casa Milan ed è stato ufficializzato cinque giorni dopo (il 30 agosto), con Adli che aveva già svolto le visite mediche alla Clinica Madonnina.
Il Milan così ha blindato Adli. Lo ha lasciato crescere un altro anno a Bordeaux, per farlo arrivare ancora più pronto e con le spalle larghe a Milanello, quando il prossimo giugno si vestirà di rossonero. E poi, c'è quella scommessa lanciata con Thierry Henry, che lo ha stuzzicato per farlo emergere ancora di più: "Tra un anno c'è il Mondiale, ci siamo capiti vero?", gli ha detto Titi. "Sì, ho capito che vuoi dire. Sfida accettata. Vedremo tra un anno", risposta di Yacine, con grande personalità. Qualcuno ogni tanto lo dimentica, ma alla Scala (del calcio) deve ancora arrivare un grande artista.