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Fabio e Amsterdam: “Così sono diventato il parrucchiere dell’Ajax. Huntelaar mi ha cambiato la vita”

“Ciao, vorrei chiederle di sistemarmi barba e capelli. C’è disponibilità?”. “No al momento siamo tutti pieni, magari può prendere appuntamento per i prossimi giorni”. “Il mio collega mi lancia un’occhiataccia e mi dice ‘li faccio io gli altri clienti, tu prendi questo’ – racconta Fabio Taglieri a grandhotelcalciomercato.com – io non l’avevo riconosciuto, ma quell’incontro mi ha cambiato la vita”.

Fabio, abruzzese di Pescina, fa il parrucchiere ad Amsterdam da 23 anni e quei sessanta secondi hanno cambiato la sua vita. Quel signore entrato nel negozio dove lavorava era Klaas Jan Huntelaar. “Io non lo avevo nemmeno riconosciuto, ho pensato di aver fatto una figuraccia, l’ho fatto accomodare, ma la settimana dopo era lì nuovamente. Ora siamo grandissimi amici”. Una storia iniziata quasi per caso cinque anni fa, nel quartiere De Pijp, il più italiano di Amsterdam: “Da lì sono diventato il ‘parrucchiere dell’Ajax’”. 


L’amicizia con Huntelaar

Il Cacciatore all’epoca era un calciatore dei Lancieri, oggi è il direttore tecnico, ma l’attenzione per la sua immagine non è cambiata e così tutti i martedì va da Fabio per farsi sistemare barba e capelli: “Non mi fa mai richieste ‘strane’, sempre uno stile molto corto e posato, ma la prima cosa che mi chiede quando entra è sempre un caffè. Rigorosamente italiano. Pur avendo giocato un solo anno da noi – racconta Fabio – il nostro paese gli è rimasto dentro. Ama il cibo, la cultura e i nostri paesaggi. Va ancora spesso in vacanza in Italia e quest’estate tornerà: per il 2023 ha scelto la costiera amalfitana”.

La sua stagione al Milan è appesa all’interno del salone di Fabio, insieme alle altre tappe della sua carriera. In bella vista ci sono la maglia numero 11 rossonera, la numero 25 dello Schalke 04, la 19 del Real Madrid e, ovviamente, la numero 9 dell’Ajax. Tutti cimeli del cuore ma uno in particolare: “La maglietta del Milan per me è speciale sono tifosissimo”, la indica con un dito mentre con l’altro mostra il braccialetto rossonero al polso destro. 


“Tadic mi ha chiesto di ordinargli una macchina italiana per il caffè”

Quell’incontro nel 2018 ha cambiato la carriera a Fabio Taglieri, ma di lì a poco anche la vita. “Sono arrivato in Olanda nel 2000. Un mio amico era qui e mi ha detto di trasferirmi, che c’erano molte possibilità. Io ci ho pensato un attimo e sono partito”.

Prima da dipendente in un salone, poi da sette anni al Salvatore hairstyling: “Sono venuto qui a lavorare poi Klaas, quando ormai eravamo già molto amici, mi ha convinto a fare l’investimento: ora sono uno dei soci proprietari”.

Ma Huntelaar non è l’unico lanciere: “Devo essere stato simpatico e aver fatto un buon lavoro – scherza Fabio – perché Klaas è sempre tornato e mi ha consigliato anche ad altri giocatori e ora in tanti vengono qui”. Il salone è in una delle vie più vive di Amsterdam così quando i calciatori arrivano di solito si nascondono dietro agli occhiali e sotto a un cappello ma non sempre riescono a mimetizzarsi: “Ora trovo gente qui fuori con i telefonini in mano che li aspettano all’uscita: è una sensazione strana. Uno dei più ricercati è sicuramente Dusan Tadic”.

Il capitano dell’Ajax è un altro cliente fedelissimo e tutti i giovedì va a curarsi barba e capelli: “Cerco di ‘nasconderlo’ in un angolo quando viene per non attirare l’attenzione ma è troppo riconoscibile. Un ragazzo normale che va dal parrucchiere con il figlio. All’inizio sapevo di avere ‘tra le mani’ delle star, ma poi i rapporti umani sono prevalsi e ho capito che sono persone semplici come noi. Però un vizio ce l’ha sempre: mi chiede sempre il caffè italiano. Mi ha persino fatto ordinare una macchinetta professionale dall’Italia. Va matto per il caffè”.


“Lucca simpaticissimo. Schuurs è il mio migliore amico”

Da settembre dell’anno scorso anche Lorenzo Lucca, oggi giocatore in prestito dal Pisa, è diventato cliente fisso: “Mi racconta sempre che vuole rimanere qui. L’Olanda gli piace tantissimo e vuol far di tutto per restare”. Il prestito scade a fine anno e l’Ajax ha un’opzione d’acquisto dai toscani per 10 milioni di euro: “Un ragazzo normale, con le sue preoccupazioni. Con me si apre e si confida. Ma ridiamo anche molto: qualche volta è venuto anche con Conceicao (Francisco, figlio di Sergio, ndr), sono due ragazzi molto solari con voglia di ridere”.

Chi ha fatto il percorso inverso da Amsterdam all’Italia è Perr Schuurs, oggi centrale del Torino: “No, lui è un grande! – si illuminano subito gli occhi di Fabio quando ne parliamo – è il mio migliore amico, in pratica. Perr veniva sempre qui, ora ci sentiamo sempre. Gli ho consigliato l’Italia quando c’è stata la possibilità e ora ci messaggiamo ogni giorno. Tutti i weekend la sera prima della partita mi videochiama dalla stanza di albergo, è quasi un rito scaramantico. Ho provato a insegnargli anche un po’ la lingua, ora prende lezioni tre volte alla settimana, si applica molto”.

Fabio ci confida che lo vedrebbe bene anche nel suo Milan, o anche all’Inter, ma ormai tutti conoscono bene Schuurs, dall’Inghilterra Liverpool e Newcastle sono alla ricerca costante di informazioni per capire se c’è margine per portarlo in Premier League: “Ma lui in Italia sta bene e vuole rimanerci. Lui ha giocato qui, ma è nato a Nieuwstadt. Lì la gente è molto più calorosa rispetto ad Amsterdam e questo a lui piace. La stessa cosa l’ha ritrovata a Torino”.  


“Io e Klaas come Raiola e Ibra? Ho un’attività da mandare avanti”

Con Huntelaar, come detto, il rapporto è stretto e l’Ajax è diventata la sua seconda squadra. Quando può la va sempre a vedere alla Johan Cruijff ArenA: “A volte è difficile, noi siamo aperti anche di domenica”. Ma l’amicizia ormai va oltre al salone da parrucchiere o il campo da calcio. Abbiamo chiesto a Fabio se lui e Huntelaar potrebbero diventare come Raiola e Ibrahimovic: “Klaas me l’ha proposto di fare i corsi da procuratore, ma io ho un’attività da mandare avanti!”, ride. 

Fabio è sempre stato abituato ad avere rapporti con i calciatori. Conosce bene Luciano Zauri, allenatore del Pescara ed ex giocatore di Lazio e Fiorentina tra le altre: “Anche lui è di Pescina, lo conosco da quando siamo piccoli. Conosco anche Davide Moscardelli che è delle mie parti. Fare barba e capelli anche a lui? Non scherziamo la sua acconciatura ormai è un simbolo, non si può toccare!”, conclude Fabio. Ma prima di andarcene, un buon caffè, rigorosamente italiano come piace ai giocatori dell’Ajax.

Niccolò Severini

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Niccolò Severini

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