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Italiano e la clausola pagata per allenare la Fiorentina

Per Vincenzo Italiano Spezia-Fiorentina non sarà una gara come le altre. Non solo perché la sua Viola deve riscattarsi dopo lo stop contro la Lazio, ma anche a causa di ragioni sentimentali. E ora sarà ancora più carico per la semifinale di Coppa Italia raggiunta.

 


Dalle richieste di esonero alle proteste per l’addio

Spezia è stata la squadra che lo ha fatto conoscere a tutti. Il club con cui ha debuttato in Serie A dopo una promozione ottenuta alla sorpresa generale. Non perché si dubitasse delle qualità della squadra o del suo allenatore. Semplicemente perché a ottobre 2019 lo Spezia dopo sei giornate di Serie B aveva ottenuto solo 4 punti. I tifosi in protesta domandavano l’esonero di Italiano. Due anni dopo ‘piangeranno’ (e non prenderanno bene) la sua partenza. 

L’estate scorsa infatti, dopo aver ottenuto una storica salvezza, tutto sembrava pronto per la stagione 2.0 di Italiano con lo Spezia in Serie A. Tutto o quasi. ‘Colpa’ di Gattuso, che a giugno ha fatto un dietrofront dopo l’accordo con la Fiorentina a causa di divergenze di vedute con la società. La Viola si ritrova quindi senza allenatore e bussa alla porta dello Spezia che iniziava già a programmare il nuovo anno con l’allenatore che pochi giorni prima infatti aveva firmato il rinnovo fino al 2023 con opzione per il 2024

 


 

Poi tutto salta. La Fiorentina corteggia Italiano, che sente la chiamata che un allenatore emergente come lui non può rifiutare in quel momento. Nel contratto da lui firmato con lo Spezia, però, c’è una clausola da un milione di euro da pagare. Italiano trova velocemente un accordo con i Viola, paga lui stesso la clausola e si libera. La Fiorentina gli risarcirà la spesa. Affare fatto. Italiano va a Firenze, i suoi ex tifosi la prendono male e l’allenatore risponde: “Abbiamo fatto la storia. In due anni se c’è qualcuno che ha lasciato il cuore a Spezia quello si chiama Vincenzo Italiano“. Un allenatore partito dal basso, che man mano che passano gli anni sente sempre di più il profumo della cima. 

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