Categories: Retroscena

Italiano, lo Spezia e quel “no” al Genoa

A Padova è per tutti Vince. A Spezia è “Mister”. Circa due ore di macchina separano le due città, il percorso per arrivarci è stato lungo, tortuoso. Ma vuoi mettere l’arrivo? Tutto nasce quando Vince, Italiano, aveva appena smesso di giocare. Lui, tedesco di nascita e siciliano di origini, è diventato veneto d’adozione. E quando nel campo della polisportiva della Sacra Famiglia, a Padova la chiamano la “Sacra”, ha cominciato ad allenare, faceva un po’ di tutto: giocava – proprio così – e dirigeva. Con un’idea in testa: già i più piccoli dovevano provare a capire cosa fosse la tattica, senza però perdere il divertimento.

 


 

Era il 2014. Di anni ne sono passati 6. Adesso Vince è per tutti “Mister Italiano”, quello che fa giocare da Dio lo Spezia e che ha proposto un sistema di gioco che tutto faceva pensare fuorché a una squadra che vuole salvarsi. Peraltro vince (minuscolo) pure giocando in 10: chiedere al Napoli per conferme. Il segreto? Non ce n’è uno. O meglio, c’è l’intelligenza di chi, da ex giocatore, ha trovato l’empatia giusta con chi adesso scende in campo.

Fattore empatia

Perché Italiano ha dovuto accettare delle panchine in carriera. E ha sempre apprezzato gli allenatori che gliele motivavano, senza troppi giri di parole. Una cosa che ha mantenuto anche quando è passato dall’altra parte. “Squadra da 20 giocatori, squadra di 20 titolari” è il motto che ripete allo spogliatoio. Sembra retorica, è realtà.

 


 

Lo avrebbe voluto proporre anche al Genoa, nel caso fosse passato in rossoblù. Una piazza (e un presidente) che conosce bene nonostante i soli sei mesi vissuti da calciatore nel 2005; una piazza che gli aveva inviato una proposta contrattuale difficile da rifiutare. “Ti voglio per ricostruire la squadra”, gli disse Faggiano, che lo propose a Preziosi, la scorsa estate. “Non se ne parla, devi restare con noi”, la risposta, indiretta, di Volpi (e quel retroscena su Messi…). Italiano tentenna, perché la A è sempre la A. Ma poi arriva sul campo, e decide di non spostarsi. Perché Spezia, per lui, era già un grande arrivo, che è poi diventato un punto di partenza verso un altro percorso, quello con la Fiorentina.

 

Valentino Della Casa

Share
Published by
Valentino Della Casa

Recent Posts

La nazionale italiana sordi raccontata dal ct: “Siamo riusciti a creare un gruppo unito”

Mettersi a disposizione di un movimento intero: per Trocchia è una vera filosofia. Perché mentre…

9 mesi ago

Debutto e assist in Under 21: il Portogallo si gode Gustavo Sa

Debutto da sogno per il classe 2004 del Famalicao

12 mesi ago

Mole Cup, il torneo che coinvolge 8.000 studenti di Torino e che vuole diventare nazionale

Il calcio è uno sport che unisce e coinvolge davvero tutti e spesso vengono promosse…

12 mesi ago

Il difensore che si è preso la Liga Portugal, Jorge Fernandes: “Ora sogno la nazionale”

La nostra intervista a Jorge Fernandes, difensore del Vitoria SC

12 mesi ago

Hojberg sceglie l’Italia: chi sono i suoi nuovi agenti

Potrebbe esserci un destino futuro in Italia per Højbjerg? Il centrocampista del Tottenham è stato…

12 mesi ago