Far crescere i ragazzi per regalargli un sogno, quello di diventare calciatori. È la mission di Ivano Trotta, l’ex centrocampista tra le altre di Juventus, Napoli e Rimini che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha iniziato a lavorare con i giovani: “Sono un istruttore di tecnica individuale – ci racconta – mi sto impegnando in questo settore soprattutto in Campania dove ho diverse richieste”.
Classe 1977, il suo nome è legato a due doppie promozioni. Prima con il Rimini (2004-2006), dalla Serie C2 alla Serie B, poi con il Napoli (2006-2007) dalla Serie C1 alla Serie A. Quella Serie A conosciuta a 19 anni quando vestiva la maglia della Juventus. La prima squadra a puntare su Trotta visto che i bianconeri lo acquistarono nel 1992, allora quindicenne, dalla Lodigiani: “Il calcio importante l’ho conosciuto a 19 anni – ammette – Grazie a Marcello Lippi ho fatto l’esordio in prima squadra e sono rimasto un altro anno alla Juventus”.
Già perché nell’estate 1996 il destino di Trotta sembrava lontano dalla Juventus. Il club bianconero voleva mandarlo in prestito, ma ad opporsi fu Lippi in prima persona: “La Juve voleva mandarmi in prestito, il mister disse di no. Così sono rimasto un anno dove mi sono tolto diverse soddisfazioni, ho vissuto le mie prime volte”. Dall’esordio in Serie A fino alla prima in Champions Legue, contro il Fenerbahce.
L’altro passaggio importante l’ha vissuto nella tappa più a sud della sua carriera, a Napoli. Indimenticabile il gol contro il Frosinone, decisivo per la promozione in Serie A: “Lì ho vissuto la mia consacrazione – racconta Trotta – Ricordo quando mi arrivò la chiamata del Napoli, ero in trasferta a Catanzaro con il Rimini. Fu una trattativa molto veloce visto che era il mercato di gennaio. Dopo essere approdati in Serie A, però, la società ha fatto altre scelte”. Scelte di vita, come quella dopo il ritiro, dedicata ai giovani.
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