Retroscena

Joaquin: il doppio ex di Fiorentina-Betis

La semifinale di Conference League tra Fiorentina e Betis non può che riportare alla memoria un simbolo di entrambe le squadre come Joaquin

Il gol di Ranieri nella gara d’andata ha tenuto aperti i giochi fra Fiorentina e Betis nella semifinale di Conference League. Le reti di Ezalzzouli e Antony sembravano aver indirizzato il turno in favore dei biancoverdi ma ora, con un ritorno da giocare al Franchi, l’esito sembra piuttosto incerto. In un contesto simile non sarà semplice contenere le emozioni per il grande doppio ex della gara Joaquin.

Nella sua nuova vita da dirigente rappresenta la squadra che per lui ha significato maggiormente il concetto di amore. Nessuno come lui, 498 presenze con la maglia del Betis, quella con cui è cresciuto e quella che è tornato ad indossare al termine della sua carriera dopo l’esperienza nella Fiorentina.

Quello che arrivò in viola è un giocatore esperto e maturo, con 35 anni sulla carta d’identità e una carriera piena di riconoscimenti alle spalle. La squadra, allora allenata da Montella, è ambiziosa. Ha appena chiuso al quarto posto il campionato nella stagione precedente e non ha trovato l’accesso alla Champions League soltanto per gli impedimenti del ranking UEFA.

L’arrivo di Joaquin va proprio nella direzione di aumentare il tasso tecnico ed esperienziale in una squadra già piena di talento. A Firenze trova Gonzalo Rodriguez, Marcos Alonso, Ljaijc, Mario Gomez, Giuseppe Rossi, Ambrosini e Ilicic che di lui dirà: “è il giocatore più forte con cui abbia mai giocato“.

Curva ferrovia (imago)

L’arrivo di Joaquin alla Fiorentina

Il club viola lo acquista a titolo definito per 2 milioni di euro dal Malaga, con cui aveva raggiunto un quarto di finale in Champions League risolto, a favore del Borussia Dortmund, soltanto da un gol nel finale di Santana.

Resterà due anni in Italia. Due stagioni in cui registrerà 71 presenze e 7 gol. Il suo apporto è decisivo nella Fiorentina di Montella, che può schierarlo come esterno nel suo 4-3-3 e difficilmente se ne priva.

I viola arriveranno però ancora entrambe le volte al quarto posto in Serie A, non riuscendo ad agguantare il sogno Champions. Le soddisfazioni però arrivano. Come la finale di Coppa Italia persa col Napoli, e la semifinale di Europa League in cui a passare furono i suoi rivali personali di sempre del Siviglia.

Probabilmente fu anche un richiamo alle origini per Joaquin, che nella stagione successiva tornò al Betis per chiudere la sua carriera proprio dov’era iniziata. Riuscirà anche ad aiutare i biancoverdi a conquistare la Coppa del Rey nel 2022, segnando anche in rigore nella finale contro il Valencia, sua ex squadra. Ora potrà supportare il club del suo cuore soltanto da dirigente nel percorso che lo separa dal suo primo titolo europeo, ma in mezzo c’è un’altra ex come la Fiorentina, ulteriore ostacolo nel cuore di Joaquin.

 

Alessandro Lorenzi

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