Juric e Palladino, da fedelissimi di Gasperini a colleghi: “Ci siamo sentiti prima della firma, Gasp ci ha cambiato”

Juric e Palladino, da fedelissimi di Gasperini a colleghi: “Ci siamo sentiti prima della firma, Gasp ci ha cambiato”

Gian Piero e Ivan si conoscono dal 2003. La loro è una lunga amicizia, che col tempo diventerà di più. Un rapporto bellissimo. Il maestro e il suo fedele scudiero, poi diventato allievo. Tutto comincia a Crotone. Sole, mare e pallone. Soprattutto pallone. E’ la stagione della promozione dalla Serie C alla B. Protagonisti, i due uomini appena citati.

Gian Piero – Gasperini – è un giovane allenatore: ha smesso di giocare da una decina d’anni e, subito dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha lavorato nelle giovanili della Juventus. A Crotone vive la sua prima esperienza sulla panchina di una prima squadra. Ivan – Juric – è un centrocampista grintoso, aggressivo e di buona visione di gioco. 28enne, è arrivato in Calabria da due anni, dopo una carriera tra Croazia e Spagna.

 


 

Il feeling tra i due scatta subito. Una scintilla. Gasperini pone Juric a perno della sua squadra, e arriva la promozione. Anche in B la storia è la stessa. Ivan gioca sempre sotto la guida del maestro Gian Piero. E appena quest’ultimo cambia panchina, porta con sé anche il “suo” centrocampista. Da Crotone a Genova. Sempre rossoblù e sempre sul mare. Ma soprattutto, sempre loro. Restano uno accanto all’altro per sette anni in tutto, fino al 2010, quando Juric appende gli scarpini al chiodo dopo oltre 200 presenze (e due promozioni) in squadre del Gasp

Ma non è tutto: alla corte di Gasperini, nel 2008, arriva Raffaele Palladino. Esterno offensivo e seconda punta di fantasia, tecnica e velocità. Anche lui, come Juric, impara in fretta dal “maestro”. Gasp lo schiera 66 volte in due stagioni e mezza, fino all’addio al Genoa nel novembre 2010. Palladino, un nuovo fedelissimo.

 


 

Juric, nel mentre, studia da allenatore. Segue le orme del maestro, diventando subito suo collaboratore, prima all’Inter, poi al Palermo. La prima panchina tra i grandi è a Mantova, poi – come il Gasp – a Crotone. E proprio qui è Juric a chiamare Palladino: “Ti voglio a giocare da me”. I due si ritrovano, cinque anni dopo essersi salutati al Genoa. Una stagione assieme. Poi Juric cambia panchina, accettando la chiamata proprio del Grifone. E Palladino, un anno dopo, nel 2017, lo segue.

Stacco temporale di cinque anni.

 


Foto: Buzzi

 

Oggi Gasperini allena l’Atalanta, Juric il Torino. E Palladino si appresta a sedere per la prima volta sulla panchina del Monza. Avversario: la Juventus. I tre si ritrovano, in Serie A, da allenatori. Con idee simili, ispirati dal 3-4-3 e dallo stile di gioco del maestro. E Juric ha ammesso: Con Raffaele ci siamo sentiti prima che firmasse. Mi ha chiesto consigli, e gli ho dato la carica. Siamo tutti allievi di Gasperini, poi aggiungiamo del nostro. Quell’uomo ci ha cambiato, e pensiamo sia il migliore”. Firmato, i fedelissimi, oggi colleghi.